……. Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso, conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo. (Romeo e Giulietta scena del balcome)
vorrei che questa frase terminasse con un bel ?? perchè oggi sono in vena di riflessioni che molto si discostano dalla cucina e dalle ricette.
Vi è mai capitato di scambiare i nomi propri delle persone? Usare un soprannome? Etichettare qualcuno con aggettivi? Un caso tra tanti è la nota marca di abbigliamento Benettón che in molti pronunciano Bènetton;
a me è successo di non pronunciare correttamente cognomi e nomi propri e mi sono mortificata per questa disattenzione.
Da sempre, per screditate o sminuire un individuo, basta storpiargli il nome per influenzare il parere di chi non lo conosce. Gli organi di stampa e di infomazione così come molti politici conoscono molto bene regole e risvolti di questo giochetto e questa cosa mi ha sempre urtato profondamente. Poniamo il caso che ci si rivolga nei miei confronti chiamandomi la sarda, se avete una buona opinione dei sardi non troverete nulla di male, se al contrario i sardi non vi stanno a genio ……. vi ritrovereste partecipi del giochetto; non comprendo, e non voglio sforzarmi a farlo, quale piacere si possa trarre nell’offesa che a mio parere genera pregiudizio e alla lunga diverse forme di razzismo.
Avete presente la coppia dell’acido? beh non ci crederete ma hanno un nome: Martina Levato e Alexander Boettcher, sicuramente colpevoli di un atto orrendo e io non sono qui a difenderli nè giustificarli, ma il crimine commesso non li priva della loro identità e restano comunque Martina Levato e Alexander Boettcher e dei loro nomi si deve avere rispetto!!
Questo è il primo esempio che mi è venuto in mente ma sicuramente anche voi ne conoscete altri e quindi vi domando: Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso, conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo ???????
In questa ricetta l’Ubaldino non potremmo chiamarlo in altro modo, la sua identità è certa e l’accusa che gli posso muovere è quella di essere tanto buono che un solo assaggio crea dipendenza :)
alici marinate, crema di carciofi con verdure al vapore e Ubaldino fuso
occorrente per due commensali:
8 alici
6 cucchiai di vino bianco secco
4 cucchiai di aceto di vino bianco
2 cucchiai di succo di limone e buccia
200gr di cavolo romanesco
1 carota
4 cime di finocchio
foglie di rucola
scorza di un’arancia
150gr di carciofi puliti
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 piccolo cucchiaino di burro chiarificato
fiocchi di sale al rosmarino Falksalt
4 cucchiai di formaggio grattato Gran Mugello Ubaldino
- pulisco le alici eviscerando e asportando lisca e testa, sciacquo bene con acqua corrente, asciugo tamponando con carta da cucina
- preparo la marinata mescolando aceto, un pizzico di sale, succo di limone e la scorza a fette grandi, immergo le alici e lascio riposare 2 ore, poi le scolo per bene, le ricopro con il vino e aspetto 20 minuti prima di scolarle
- pulisco e taglio tutte le verdure, in una pentola bassa e larga con mezzo litro d’acqua lascio cuocere le verdure a vapore, devono restare al dente. Una volta cotte le faccio saltare in padella per 1 minuto con una piccolissima noce di burro
- pulisco i carciofi e li immergo in acqua bollente con pochissimo sale per 15 minuti, scolo e li passo in in acqua ghiacciata; in padella a fiamma dolce scaldo l’olio e verso i carciofi, quando avranno raggiunto la consistenza giusta li passo al frullatore per pochi secondi, non deve diventare una crema
- dispongo nel piatto la salsa di carciofo, le verdure, le alici, la rucola, il formaggio fuso e completo il piatto con fiocchi di sale e scorza d’arancia.
Questa ricetta partecipa al contest della Fattoria Il Palagiaccio
“Latti da Mangiare”