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Incubus, il demone notturno
Originariamente un incubo era un demone di aspetto maschile che giaceva sui dormienti, solitamente donne, per trasmettere sogni cattivi e talvolta per avere rapporti sessuali con esse, in epoca romana veniva anche associato a Fauno, insieme ad altri come Fatuus, Fatuclus e Inuus.
Questi demoni erano raffigurati aventi in testa un berretto conico, che talvolta perdevano mentre folleggiavano e colui che trovava uno di questi, acquistava il potere di scoprire tesori nascosti.
Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia ne descriveva i rimedi, offerti dalla medicina popolare, per tutelarsi da incubi ricorrenti.
Gli incubi continuarono ad essere presenti nelle leggende medievali dove la loro figura diventò più malvagia, l'incubo sottraeva energia dalla donna con cui giaceva per trarne nutrimento e, nella maggior parte dei casi, uccideva la sua vittima o la lasciava in pessime condizioni di salute; una versione femminile di questo demone era chiamata succubo.
Durante la caccia alle streghe, l'ammissione di aver avuto rapporti sessuali con un demone o Satana era uno dei peccati per i quali le donne venivano uccise, perché si riteneva che a volte, gli incubi, concepissero dei figli con le stesse donne che possedevano.
Un Inferno senza ritorno
Satana è un angelo, demone, o divinità minore in molte religioni, in particolare in quelle religioni monoteiste derivate dalla tradizione giudaica: è l'incarnazione e la personificazione del principio del male supremo, in contrapposizione a Dio, principio del sommo bene.
Satana è anche noto come il Diavolo (dal latino Diábolus, "Colui che divide") per eccellenza, il Principe delle Tenebre, il Principe di questo Mondo (secondo Cristo), è chiamato anche Belzebù (definizione traente origine dal nome dalla divinità fenicia Baal, e la cui traduzione letterale è "Signore delle Mosche"), Belial, Mefistofele o Lucifero (dal latino Lucifer, cioè "Portatore di luce").
Nell'angelologia ebraica è presente la figura di Satanael, angelo al quale viene affidato da Dio il compito di verificare il livello di pietas dell'Uomo, ovvero del suo amore e della sua dedizione verso Dio stesso, questo angelo riporta infatti al Signore tutti i peccati dell'uomo.
Si dice poi che quest'angelo, chiamato anche Samael, come angelo distruttore concorra con il volere divino alla morte degli uomini. La storia riportata dalla Bibbia cristiana e dagli scritti dei Padri della Chiesa, è che in origine Lucifero fosse l'Arcangelo più bello, più splendente e più vicino a Dio, chiamato quindi Lucifero ("portatore di luce"), che però, proprio per questa sua vicinanza, credette d'essere non solo come Dio, ma più potente dell'Onnipotente stesso peccando cosi di superbia e ribellandosi al volere divino.
Radunò a sé un terzo delle schiere angeliche e mosse guerra contro l'Onnipotente, che lo vinse e lo precipitò dal Cielo insieme ai suoi angeli devoti, la caduta durò 9 giorni, quando infine l'Inferno si spalancò sotto di loro, inghiottendoli.
Secondo la tradizione, in quel momento il vero nome di Lucifero venne "cancellato dai Cieli", con l'imposizione che nessuno lo pronunciasse mai più e col comando che venisse chiamato da allora in avanti "Satàn" ("Avversario"). Lontani dalla luce divina, i meravigliosi angeli si mutarono in orridi demoni e da allora il solo scopo del demonio, invidioso e furente, divenne quello di trascinare gli uomini, novelli e privilegiati figli di Dio, nella sua dimora di disperazione per l'eternità.
Nell'Islam, Iblīs è il diavolo principale, appare più spesso nel Corano ed è il capo degli spiriti del male, la sua personalità ricorda quella del diavolo cristiano. Disubbidì ad Allāh quando gli fu ordinato (come a tutti gli angeli) di adorare Adamo da Lui creato, fu quindi cacciato dal suo cospetto.
Da allora è noto in ambiente arabo-islamico come Shaytān o Shaytān il lapidato, come affermato nel versetto 98 della sura XVI del Corano che riferisce l'episodio in cui egli aveva tentato Abramo, o secondo alcuni suo figlio Isacco o Ismaele, perché non ubbidisse all'ordine di Dio nel sacrificio di suo figlio.
Quando il Diavolo diventa un Alieno
A volte, quando alla sera si è soliti coricarsi e sdraiarsi in posizione supina nel letto, è comune a molti addotto andare incontro ad alcune visioni, soprattutto nella fase del dormiveglia.
Alcuni ricordano il fermarsi di un immagine, una istantanea, probabilmente scatenata dalla posizione assunta nel letto a seguito del rilassamento fisico, risvegliando così un ricordo, magari sopito da chissà quanto tempo. Si è soliti rivedere un ambiente avvolto da un bianco lattiginoso e di essere sempre sdraiati supini su di un letto freddo, metallico, con la sensazione di avere attorno a se almeno quattro esseri, di cui non è possibile sul momento riconoscerne la forma.
Dopo un iniziale senso di stordimento e smarrimento, si comincia ad avvertire una strana sensazione di freddo in tutto il corpo, pervaso da continui brividi. Lentamente quelle figure indistinte cominciano ad assumere un’identità, mentre nel frattempo si viene assaliti da un inteso stato di impotenza.
Queste entità assumono la forma di umanoidi, tutti uguali, vestiti di bianco, ma di un bianco così pulito, lucido e senza macchia, un abito che a volte diviene fluido come di una normale stoffa bianca, in altre sembra irrigidirsi, soprattutto quando si avvicina al lettino metallico dove si trova sdraiato l’addotto. Si inizia a distinguere anche la loro costituzione fisica, si nota che hanno delle mani formate da ben sei dita e che la pelle è bianca, sintetica, quasi perlescente e di un bianco cangiante.
Addirittura si scorge all’interno di questa pelle, delle strane venature violacee nelle quali scorre una linfa, simile al nostro sangue di tutt’altro colore. Anche i capelli sono sintetici, ma trasparenti, un po’ come i peli dell'orso polare, che nella massa diventano bianchi. Il viso è decisamente strano, stretto e allungato, il naso sottile come la bocca, tanto da sembrare cadaverico e presenta questo colore bianco perlaceo, tendente al violetto.
Infine gli occhi, a volte simili a quelli di un gatto, con la pupilla verticale nera, ma che si biforca in alto e in basso, una pupilla stretta e oscura e con il colore dell'iride di un giallino elettrico.
Spesso, quando questi esseri sembrano immobilizzarsi, gli occhi divengono completamente neri come la pece, forse a causa di un qualche scollegamento interno. In altre situazioni, l’interferenza avviene anche in modo più invadente e palese, soprattutto quando capita di dormire e di risvegliarsi improvvisamente, ma ritrovandosi poi a vivere una situazione del tutto unica, se vogliamo assurda, in cui il sogno si confonde e si sovrappone alla realtà.
Può capitare che si sommino più scene diverse, del sogno stesso che si sta facendo in quella notte, ma anche della propria camera che da svegli si riesce a vedere nel pieno della notte, avendo poi, dei continui sfasamenti tra il sogno e la visione della camera stessa; diventa usuale anche ritrovarsi con il corpo completamente immobilizzato, sentire dei rumori di origine sconosciuta in casa.
Raramente è facile vedere alla propria sinistra la figura fosforescente di un alieno Grigio, mentre sulla destra, ad una discreta altezza, un simbolo triangolare luminoso, anch’esso fosforescente, indossato da un entità altissima di cui si riesce solamente a riconoscere i contorni. In quei momenti è del tutto normale avere paura e cominciare ad agitarsi, ma improvvisamente la camera può anche essere invasa da un lampo di luce, magari proveniente dalla finestra, mentre il lenzuolo si alza per poi ricadere dolcemente su di se.
Nel frattempo l’inconscio si è inabissato nuovamente in un sonno profondo e dal quale, spesso, ci si risveglia immediatamente un attimo dopo.
E’ chiaro che da tutte queste esperienze si ritorni ad avere paura del buio, proprio come quando si era bambini, perché ogni volta che si entra nel letto è istintivo raggomitolarsi su se stessi, coprendosi con le coperte, chiudere gli occhi e immaginare di essere al sicuro.
Occorrerà dell’altro tempo prima di riprendersi, di riconquistare la notte e dormire serenamente, perché anche questo è il mondo notturno e con il quale dobbiamo imparare a convivere.
L’Universo parallelo
Se esiste un posto che possa assomigliare all'Inferno, questo è sicuramente l'Universo nel quale vive l’alieno Satanide o 6 Dita.
Decisamente diverso dal nostro, presenta in realtà molte caratteristiche comuni in quanto formazioni stellari, sistemi solari, galassie, etc., ma stranamente risulta essere più piccolo (se così si può dire) e molto più “antico”.
Data la sua vecchiaia è un Universo morente, che si sta spegnendo, molte galassie si sono dissolte, vi sopravvivono poche isolate stelle ancora "vive", ma il freddo che pervade l'intero spazio è così intenso e assoluto che le sta raffreddando. Parole come stelle, pianeti, etc., sono utilizzate in questo contesto per parlare di un qualcosa comune e riconoscibile, ma in realtà non è così: la composizione chimica è completamente diversa, le stelle non sono come le nostre, emettono luce simile a quella elettrica, dal bianco, passando dall'azzurro al blu scuro, mentre i pianeti sono formati di sostanze simile al metallo.
La vita stessa che si è formata su alcuni di questi pianeti è del tutto sconosciuta. E' un universo popolato di "fantasmi", entità incorporee, non fisiche, difficili da comprendere, non sono fatte come le nostre forme di vita, sia terrestri o le altre aliene che conosciamo.
Praticamente è come essere negli Inferi, un luogo buio, freddo, inospitale, illuminato qua e la da qualche stella moribonda, con luci bianche fioche o azzurre e blu scure, con pianeti desolati fatti di metallo e toni scuri, cupi e popolati da esseri incorporei; un universo ghiaccio-caldo. Il sistema solare dei Satanidi, nello specifico, presenta una stella gigante con una compagna più piccola, una nana bianca, ma risulta difficile stabilire a che distanza si trovi, sembra che sia ad uno stadio intermedio del sistema planetario formato da ben 12 pianeti.
Il quinto pianeta, quello dei Satanidi ha tre lune, una molto grande e vicina, le altre due più piccole e lontane, la più grande somiglia tantissimo al nostro satellite, anche se la sua superficie è levigata, come se la nostra luna, piena di crateri, fosse stata ricoperta di plastica fusa e poi plasmata in una “cosa uniforme”.
Il pianeta, invece, presenta una enorme catena montuosa che si estende per un intero emisfero, mentre nell'altro degrada a colline, attorno è completamente pianeggiante e nelle parti piane, oltre ad esserci delle immense pianure, in una consistente parte si trova un vasto oceano, composto di una sostanza simile all'acqua, ma essendo nera, sembra quasi "petrolio".
E' un mondo irreale, durante il giorno l'atmosfera si tinge di azzurro scuro e la luce, riflettendo su questo terreno metallico, si rispecchia creando dei contrasti di colore incredibili. Ai piedi della catena montuosa, all'equatore (il pianeta è quasi il doppio del nostro), si trova un'immensa città, in parte costruita in superficie, in parte sottoterra dove vive il grosso della popolazione.
Praticamente una totale fusione di tecnologia e del metallo di cui è formato il pianeta, attraverso i quali hanno creato un mondo interno, plasmato a seconda delle loro esigenze di vita.
Aspetto fisico
Rispetto all’alieno Horus, parassitato direttamente nel nostro Universo dal burattinaio o Demiurgo Oscuro, il Satanide per attuare questo progetto, per volere del suo stesso creatore, si è fatto costruire dei robot biologici da una razza aliena già presente nel nostro, probabilmente le Mantidi, Robot in grado di ospitarli e di agire all’interno del nostro spazio.
Ai Satanidi non piace entrare dentro questi corpi, è un lavoro telepatico che gli procura enormi dispendi di energie, inoltre, sono talmente abituati alla loro immaterialità che ritrovarsi mentalmente dentro un robot, lo trovano degradante e inopportuno.
Questi robot sono alti dai 2 ai 4 metri, la testa è stretta e allungata, aquilina, con un naso minuto, gli occhi sono simili a quelli dei gatti ma con la pupilla verticale nera molto diversa, mentre l'iride è di un colore giallo elettrico. Spesso è possibile vedere questi occhi completamente neri, ciò avviene quando si scollegano dai loro corpi per periodi brevi o lunghi.
I capelli sono trasparenti e la massa li fa diventare bianchi, sono molto lunghi, tanto da arrivare a pochi centimetri dalle spalle.
La pelle è perlacea bianca, tendente al violaceo, con un colore simile al cianotico, seppur molto più leggero, ed è striata come le venature di un marmo. Le mani presentano 6 dita e se anche sono enormi, risultano essere delicate e affusolate.
Vestono tutti di un abito simile ad una tunica bianca e portano al collo un medaglione, una sorta di triangolo con al centro diverse forme, ognuna appartenente ad una produzione diversa (una sorta di marchio di fabbrica).
Gli abiti sono fluidi e termosensibili, sembra siano in grado di diventare morbidi in ambienti riscaldati e rigidi in ambienti freddi, inoltre, a contatto con delle superfici, sono capaci di prendere la forma degli oggetti con cui interagiscono, questo perché l'abito rimane parecchi centimetri discosto dal corpo e riesce a "giocare" con tutto ciò che lo circonda.
L'interno del corpo presenta un cuore artificiale che mantiene in vita il robot, da questo cuore si irradia in tutto corpo un sistema sanguigno, se così si può definire, costituto da dei tubicini trasparenti, visibili anche sulla pelle, sopratutto delle mani e dei piedi.
All'interno di questi tubicini passa il "sangue", un sorta di liquido tendente all'arancione scuro e il violetto, cangiante nel suo fluire, intervallato dalle bolle di un qualcosa simile all’aria.
La possessione demoniaco-aliena
I Satanidi non hanno una casa, un nucleo familiare, una vita propria, vivono continuamente all’interno di enormi sale, dove ogni individuo conduce la sua esistenza davanti ad uno schermo nero.
Ci sono stanze immense con migliaia di questi schermi, ognuno attribuito ad un Satanide, luoghi che somigliano ai nostri call-center, ma molto più giganteschi, e questa strana televisione gli permette di collegarsi con il proprio essere umano addotto. Gli ambienti sono illuminati da luci bianche fortissime, talmente accecanti che non si riesce a vedere niente (a parte gli schermi neri sui quali la luce sembra non riflettere, come se ne venisse letteralmente inghiottita). Le loro figure scure vivono letteralmente immerse in questa luce irradiante (anche se artificiale), probabilmente perché il loro mondo sta morendo e la falsità di quel bagliore gli fa credere di poter sopravvivere.
Sono molto cattivi, oserei dire malefici, vivono nel terrore, nella paura. Sono comandati da una guida suprema, una sorta di imperatore o dittatore che viene sostituito alla sua morte da un altro essere, eletto da una specie di Consiglio Supremo.
Il Satanide, sostanzialmente è la versione moderna di quello che un tempo veniva chiamato Satana, è il diavolo tentatore che induce l'uomo a provare ogni tipo di eccesso, è il diavolo che abita all'inferno, nell'Al di Là freddo, il Satana dal pene di ghiaccio, padrone di un luogo buio e terribile, senza speranza e senza ritorno.
Quello del Satanide è un parassitaggio esterno che fa compiere tutto ciò che desidera attraverso la persona che controlla, perché pretende un totale dominio della situazione e dell'essere umano che si è scelto. Non provando la sessualità in quanto incorporei, sfruttano quella umana per rapirne le emozioni, si cibano delle nostre sensazioni, perché questo li fortifica, li rende onnipotenti, inoltre, sembra che riescano a scavare nelle vite passate e future degli addotti.
Fanno emergere lati nascosti e insospettabili, su questi aspetti spingono l'acceleratore, facendo compiere gesti anche estremi, incoscienti, che magari potrebbero compromettere persino la vita stessa della persona parassitata.
Tale atteggiamento provoca frequenti contrasti con le altre razze aliene, in quanto espongono gli addotti a dei rischi inutili che poi gli altri alieni (sopratutto gli Umanoidi), devono in qualche modo rimediare. La pressione psicologica che hanno su un addotto è veramente forte, probabilmente è il parassitaggio più completo ed intenso che una razza aliena possa condurre su di una persona.
Sono in grado di modificare l'aspetto fisico, gli sbalzi di umore, procurare attacchi di panico, vari stati depressivi (tra cui il disturbo ossessivo-compulsivo), nei casi più gravi conducono la persona al suicidio. Il paradosso è che le emozioni che portano l'addotto a questo gesto, sono per loro fonte di grande piacere energetico, non arrivando a capire, invece, che la loro azione conduce alla morte la fonte stessa del piacere.
Gli addotti sono per loro fonte inesauribile di energia e parte della popolazione lavora davanti a questi schermi per "sopravvivere" con l'energia altrui umana, ma spesso poco importa se per i gesti estremi che pretendono qualcuno possa morire, tanto sono coscienti che l’energia animica troverà altri corpi, e sono consapevoli che ogni giorno, nascono bambini sulla Terra (e non solo) da parassitare.
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