Alkekengi la pianta degli Inca
Il frutto di questa bacca che proviene dalle Ande, si può trovare sul mercato italiano, i suoi punti di forza sono il gusto particolare, il fatto di essere uno snack spezza fame e le sue proprietà curative.Super food alkekengi
Il nome botanico della pianta che la natura ci ha donato è Physalis peruviana, ma ci sono altri nomi per definirla come "alkekengi", "uciuva", "bacca degli Aztechi" e anche "bacca del Capo".
L'alkekengi è stata sottoposta a varie sperimentazioni da parte degli scienziati per studiarne gli effetti ad ampio spettro medicamentosi: contro le infiammazioni, il diabete, l'ipertensione e perfino i tumori, anche se non si hanno ancora dati ufficiali e definitivi.
Le interazioni positive riguardanti le problematiche appena indicate, fatte oggetto di studio, dell'alkekengi, evidentemente non erano sfuggite agli antichi andini, per questo la bacca veniva usata fin da tempi remoti per via dei suoi effetti stimolanti e rigeneranti per tutto l'organismo.
Dalla fine del Settecento, però, l'alkekengi fu importata e coltivata anche in Inghilterra e, successivamente, in Sud Africa nella Regione del Capo di Buona Speranza, da cui prende uno dei suoi nomi.
Esistono differenti specie di alkekengi: lo Physalis alkekengi o alkekengi comune, originario dell'Europa dell'Est e conosciuto fin dal Medioevo (ne parla nei suoi scritti perfino Santa Ildegarda verso l'anno Mille); la Physalis pubescens, che è simile all'alkekengi comune ma con bacche di colore verde o giallo; quindi, di seguito farò riferimento alla famiglia in generale dell'alkekengi, senza concentrarmi su nessuna in particolare.
Le bacche di questa pianta sono ricche di antiossidanti, ne contengono di più delle famose bacche Goji, del tè verde e dei mirtilli, ma l'interesse nutrizionale e le proprietà sono anche altri, a partire dall'elevato contenuto di fibre, decisive per il benessere e l'equilibrio delle funzioni intestinali.
Il succo di alkekengi riduce i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, in presenza di una dieta ricca di grassi e appare dotato anche di un effetto protettivo sul fegato.
L'alkekengi ha il potere anche di combattere eventuali parassiti intestinali, grazie alla sua ricchezza di due composti steroidei, detti "physaline" che hanno effetti antimicrobici e anti parassitari.
I frutti di questa pianta sono ricchi anche di beta-carotene, che esercita un'azione protettiva e anti-ossidante su tutto l'organismo, grazie al suo potere antinfiammatorio e antiossidante, riuscendo a contrastare così le malattie associate alo stress ossidativo, incluse quelle neuro-degenerative tipiche delle situazioni di invecchiamento precoce.
L'alkekengi è ricca anche di molte sostanze minerali e vitamine, come il ferro che svolge un notevole ruolo nel trasporto dell'ossigeno ai tessuti e nella formazione di nuovi enzimi.
Insomma, la natura ci dona nuovamente un grande alimento che oltre a soddisfare il nostro palato, avendo i frutti dell'alkekengi un gusto esotico e dolce, ci dona molti micronutrienti che ci apportano grandi quantità di salute, quindi un frutto da tenere presente e da inserire nella nostra dieta.