Alcune immagini della biblioteca, credits sito Tallinn Airport
Una biblioteca in aeroporto, uno spazio dove rilassarsi in attesa del proprio volo, un luogo libero fatto di libri. Vi piacerebbe trovarla nel vostro prossimo viaggio? Esiste ed è a Tallinn. Devo ringraziare un vecchio amico per avermi fatto scoprire questa storia che mi ha subito fatto sorridere. Perché è nata dall’entusiasmo e dalla buona volontà di chi lavora in aeroporto ed è cresciuta grazie all’amore per i libri ed alla voglia di convididerli.
All’aeroporto di Tallinn, infatti, mancava una libreria ma, dall’anno scorso, c’è di meglio: una biblioteca, nell’area passeggeri del Gate 1. Senza obblighi né scadenze. Nata col passaparola.
La biblioteca è speciale perché l’aeroporto non ha dovuto acquistare neanche uno dei volumi che oggi sono a disposizione dei passeggeri. Tutto è nato in maniera molto semplice ed è cresciuto forse anche più velocemente di quanto gli stessi creatori si attendevano. Al debutto, poco più di un anno fa, fu lanciato un semplice passaparola tra i dipendenti, le loro famiglie ed i loro amici. La speranza era quella di riempire un paio di scaffali al massimo. Poi il tamtam telematico ci ha messo il suo, l’appello è stato condiviso su Facebook qualcosa come 700 volte ed a donare libri ci sono arrivati anche scrittori, diplomatici, persino la coppia presidenziale e, ovviamente, loro, i passeggeri.
Come funziona? Con la massima libertà, e quasi come un grande booksharing giramondo.
I passeggeri possono scegliere un libro dagli scaffali per trascorrere il tempo di attesa per il loro volo, ma possono anche prenderlo con sé e riconsegnarlo al ritorno. Oppure, se ancora non sono riusciti a finire di leggerlo in viaggio, lo possono anche portare a casa e restituirlo in un secondo tempo.
E in fondo si seguono i ritmi continui della vita in aeroporto: la biblioteca infatti è aperta 24 ore su 24. E, cosa importante, segue un principio, quello della fiducia: non ci sono bibliotecari né scadenze del prestito, funziona in modalità “self-service” ed è responsabilità dei passeggeri gestirla dunque al meglio.
Cosa ci potete trovare? Libri in inglese, russo ed estone soprattutto, ma non mancano quelli in altre lingue, anche perché chiunque è invitato ad arricchirla lasciando un libro nell’angolo lettura (oppure all’information desk o ancora in una cesta simpaticamente chiamata “From passenger to passenger”). E poi ci sono anche libri per bambini.
Ma c’è un’ultima chicca che la rende un’esperienza da veri globetrotter: i libri si possono “vivere”, nel senso che è l’aeroporto stesso a incoraggiare i lettori a lasciare un segno del loro passaggio. Come? Scrivendoci dentro una dedica, un pensiero carino da lasciare al lettore che verrà, ma anche segnalando il luogo in cui hanno portato il libro con sé. Anche questa, in fondo, è una mappa letteraria vero?