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Interpretare il tempo.
Questo vorrei fare, guardando dalla finestra.
Il tempo, quello atmosferico. Immaginare, tentare di scoprire che tempo farà oggi.
In questi giorni di fine febbraio, con la merla che sembra essere arrivata con un mese di ritardo.
Il tempo atmosferico, non il tempo che fa la storia, quello che passa, segnato dalle ore e dai giorni, dagli anni.
Che soltanto la memoria, lo scatto di un'immagine, è capace di fermare per un istante, nella mente come in una foto.
Mi affaccio dalla finestra e vedo le prime luci dell'alba, che colorano il cielo.
Con colori e luci che per descriverli faccio fatica a trovare parole.
E mentre osservo, mi accorgo che, lento, il tempo scorre, e i colori, le forme, la luce, mutano.
Se osservo con attenzione, allora il tempo sembra passare più in fretta. Non penso più al tempo che farà, ma al tempo che sta passando, e che sto perdendo.
Corro a prendere la macchina fotografica, perché lui, il tempo, non aspetta, lui scorre lento e in fretta nello stesso istante. Lui sembra non guardare indietro, ma passa e non si ferma mai.
Apro la finestra, osservo, cerco l'equilibro tra quella luce che infuoca il contorno della collina, che incendia i contorni degli alberi, che rivela le sagome della case di Buecchio, e scatto, pensando di cogliere tutte quelle emozioni.
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