Donatella Canepa;
E’ nata a Genova il 6 marzo del 1992, vive a Chiavari e frequenta il Liceo Scientifico dell’Istituto “Emiliani“ di Rapallo. È una chitarrista. Dal 2005 suona in piccole realtà fra la Liguria e l’Emilia Romagna, spaziando in vari rami del rock e del punk. All’area di servizio fra bombe carramba e rock’n’roll è la sua prima pubblicazione.
Titolo: All’area di servizio tra bombe carramba e rock’n'roll (ISBN: 978-88-567-2267-3)
Autore: Donatella Canepa
Edito da: Gruppo Albatros
Prezzo: 10 euro
Genere: Racconti
Pagine: 68 pg.
Voto:
Trama;
In All’area di servizio fra bombe carramba e rock’n’roll, Donatella Canepa coglie squarci di emozioni, sensazioni, pensieri ed esperienze di vita raccolte e immagazzinate lungo la strada. Ad accompagnare la ricerca della libertà interiore e la fuga dall’omologazione voluta dal sistema “La diversità sarebbe la dimostrazione di avere un cervello scollegato dal vostro sistema binario”, sono un sottofondo di Rock’n’Roll e una chitarra che prende vita. Ne vengono fuori racconti mai banali, scritti con uno stile originale, sospesi in quello spazio indefinibile tra il reale e il surreale, il ricordo e la riflessione.
Recensione;
Quando si tratta di racconti è ancora più difficile, per l’autore, coinvolgere ed emozionare il lettore. Tutte le volte che inizio un libro che non supera le cento pagine, non lo faccio di proposito, parto con un occhio più critico verso il testo che mi trovo tra le mani perchè l’autore, in quelle poche pagine, mi deve affascinare e colpire non solamente con il suo modo di scrivere ma soprattutto attraverso i suoi personaggi. Ammetto anche, non avendo letto la trama precedentemente, di essermi accorta solo poi che si trattasse di racconti e non di una singola storia e questo perchè il filo conduttore è, in quasi tutti i brani, il rock e perchè la narratrice di questi episodi sembra sempre trattarsi di una giovane ragazza.
Penso che nella maggior parte dei racconti di All’area di servizio tra bombe carramba e rock’n'roll ci sia il tentativo di farci entrare nella mente e nei sentimenti di una persona amante del rock ma, a mio avviso, l’autrice non ci riesce. Colei che ci racconta queste emozioni sembra essere solamente una ragazzina adolescente che ha scoperto per caso il rock e, sempre per caso, ha cominciato ad amarlo. Poteva imbattersi in un altro genere musicale e si sarebbe ottenuto ugualmente lo stesso innamoramento.
Il linguaggio che utilizza l’autrice è abbastanza scorrevole, forse a volte troppo semplice e proprio questo stile di scrittura non ci aiuta a diversificare i personaggi nei vari racconti: non sono unici ma appaiono troppo simili tra di loro. Ho avuto l’impressione, insomma, che la protagonista dei brani (specialmente quelli che avevano come tematica il rock) fosse sempre la stessa. Un aspetto del linguaggio che non mi è assolutamente piaciuto è stata la scelta dell’autrice di utilizzare, in un dialogo tra la protagonista del racconto e la sorella, la scrittura abbreviata degli sms tipica dei ragazzi di oggi. Vediamo un “MITIKO!Ke genere è?” che io ho trovato assolutamente orripilante perchè in un libro, che tra l’altro dovrebbe darci un buon esempio di scrittura a mio parere, il linguaggio giovanile non può essere ridotto a questo ed anche il fatto che sia un lavoro rivolto a degli adolescenti non è una giustificazione.
Alcuni racconti come La paura omicida, Buon compleanno Costituzione, Voglia di non stare nel mezzo appaiono, rispetto al tema conduttore del libro, buttati li quasi per caso e mi hanno spiazzata, anche se ad una seconda analisi questi sembrano essere i migliori poichè appaiono più maturi nello stile, nell’originalità e nel linguaggio risultando sicuramente più ricercati. C’è poi Mauthausen un altro “racconto” fuori dalle righe perchè scritto in versi. E’ una poesia delicata, profonda e sofferente.
Detto questo non riesco ad andare oltre le due stelline, nonostante il piacere provato per alcuni racconti originali perchè la maggior parte non mi hanno lasciato nulla per i motivi già detti sopra.