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Trama: Maddie cerca di mettere zizzania tra le cheerleaders e i giocatori di football del liceo ma il gioco le sfugge di mano e la questione si complica tra morti, sangue e magia...
Credo che se avessi visto All Cheerleaders Die ai tempi delle scuole superiori sarei uscita di testa, cominciando a vestirmi da darkettona, acquistando una telecamera portatile o cercando di penetrare i segreti delle pietre e dei cristalli. Per fortuna di anni ne ho 33 e posso solo dire che All Cheerleaders Die è l'horror più dannatamente "giusto", divertente ed esaltante che abbia visto quest'anno e mi dispiace per roba più seria ma finirà dritto nelle prime cinque posizioni di un'eventuale classifica di fine 2014. Prendete la sciocca e spocchiosa cattiveria di due capisaldi (e lo ribadisco: CA-PI-SAL-DI!!) come Ragazze a Beverly Hills e Mean Girls, aggiungeteci l'inevitabile richiamo per adolescenti maschi medi consistente nel binomio baci saffici/cheerleader che già serpeggiava allegro ne Il corpo di Jennifer, non dimenticate l'horror di un tipico teen slasher alla Scream e infine un pizzico della magia di Giovani Streghe e avrete un'idea di cosa sia questo All Cheerleaders Die, una pellicola dove può davvero succedere tutto e il contrario di tutto, zeppa di twist e trovate geniali che riescono ad rendere freschi e frizzanti anche i cliché di cui è infarcita. Lucky McKee e Chris Sivertson, infatti, non si fanno scrupolo nel cambiare registro e spiazzare lo spettatore ogni volta che possono, tenendolo sulla corda con misteri e motivazioni che verranno svelati al momento giusto o richiamati brutalmente alla memoria nel caso ce li fossimo dimenticati: All Cheerleaders Die è una storia di amicizia, vendetta, tradimento, amore, pregiudizi e disperazione, che mette l'uno contro l'altro due "branchi" di animali, cani e cagne (bitches, come si chiamano tra loro le Cheerleader), ognuno stupidamente in lotta per la supremazia all'interno del variegato bestiario studentesco americano, pieno di regole e convenzioni discriminatorie. La rabbiosa ribellione di una persona, che inserisce all'interno della perfetta comunione tra giocatori e cheerleader l'elemento estraneo e "pensante", da il via ad una serie di eventi che porterà tutti i coinvolti a mostrare il loro vero volto, con risultati inaspettati anche per gli stessi protagonisti, che scopriranno a loro spese che non è tutto oro quello che luccica.
Non avendo visto la versione del 2001 non posso fare confronti tra originale e remake ma in questo All Cheerleaders Die ho molto apprezzato la colonna sonora "trendy" (immancabile in un teen horror che si rispetti!), la parsimonia con cui sono stati utilizzati gli effetti speciali, l'abbondanza di gore "sensato" e non baracconesco e, ovviamente, i dialoghi tipicamente GGiovani e zeppi di slang che non mancano di alleggerire ogni scena, anche quelle più cruente, lasciando che la pellicola danzi allegramente sul filo della supercazzola senza scadere nella farsa come, per esempio, quella grandissima schifezza di Nurse 3D. A tal proposito. Del trinomio horror, tette e culi a me, come donna, importa davvero poco. Però, se vogliamo proprio che eros e thanatos vadano a braccetto o se vogliamo mostrare delle bambolotte immerse nel sangue, bisogna che queste bambolotte siano davvero delle badass di prima categoria, roba alla Russ Meyers o alla Tarantino, non delle innominabili cagne come Paz De La Huerta, perché sarà proprio il loro carisma a rendere godibile anche la più stupida delle sceneggiature. In All Cheerleaders Die nessuna delle protagoniste vincerà mai un Oscar ma perlomeno sono espressive, ci mettono impegno e passione, non parlano come se avessero appena bevuto 70 gin lemon e corrono, ballano, picchiano... urlano. Cristo, come urlano. Sianoa Smit-McPhee strilla talmente tanto alla fine che non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo e la incitavo a dare un happy ending al film con il solo potere del suo urlo praticamente infinito. Così come incitavo la Stasey e tutte le altre Cheerleader a corcare di mazzate quei poveri gonzi buoni solo a calciare un pallone, sbavare sulle matricole e farsi grossi con i nerd sfigatelli che popolano i corridoi del liceo. McKee, Sivertson, scripta manent: voi avete detto "part one". E io aspetto una part two dove quel mostro uscito dalla tomba con l'occhio rosso come Terminator possa dare un nuovo significato alla parola vendetta!
Lucky McKee (vero nome Edward Lucky McKee) è co-regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come All Cheerleaders Die del 2001, May, The Woman e l'episodio Sick Girl della serie Masters of Horror. Anche attore, produttore e compositore, ha 39 anni.
Chris Sivertson è co-regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come All Cheerleaders Die del 2001, The Lost e Il nome del mio assassino. E' anche attore e produttore.
Caitlin Stasey (vero nome Caitlin Jean Stasey) interpreta Maddie. Australiana, ha partecipato a film come Il domani che verrà - The Tomorrow Series, I Frankenstein e alla soap australiana Neighbours. Ha 24 anni e un film in uscita.
Sianoa Smit-McPhee, che interpreta Leena, è sorella del Kodi Smith Mc-Phee che ha partecipato a Blood Story, Paranorman e The Congress. Detto questo, se All Cheerleaders Die vi fosse piaciuto provate a cercare la versione del 2001 e magari anche Scream, Giovani Streghe, Mean Girls, Ragazze a Beverly Hills e Jennifer's Body. ENJOY!
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