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All day I dream about S...

Creato il 08 ottobre 2012 da Lafenice


“All day I dream about sex, all day I dream about *******in'”
Lo diceva Mr Johnathan Davis in una canzone che ho ascoltato fino allo svenimento, Adidas. Ero davvero piccolina, facevo le medie e mi chiedevo “ma per quale ragione questo povero perso sogna ogni dannato giorno il sesso?”. Nella mia mente di ragazzina innocente, era un sogno che non aveva senso. Insomma io sognavo tutta una serie di altre cose: che mia mamma preparasse la sua squisita pizza, che mio fratello mi portasse al concerto degli Smashing Pumpkins o che mio padre mi portasse allo stadio a Milano. Ma lui no, sognava il sesso. E, diciamocela tutta, io non sapevo neanche che cosa fosse il sesso. A distanza di qualche anno, stretta nella morsa di una dorata singletudine pienamente scelta, posso capire quel sogno che, all'epoca, mi pareva così bizzarro: per quanto ultimamente mi senta più vicina alla pace dei sensi di una novantenne con “un piede nell'Ade” , posso capire quel basso ed incontenibile desiderio di.. saziare la propria fame. La domanda sorge spontanea: quando arriva la fame? Nei momenti più inaspettati. Avendo ormai alzato i miei standard a livelli atomici, non è che girando per strada nel mio minuscolo paesino di provincia l'ormone, da solo, decida improvvisamente di prendere la tangente condannandomi a patire le pene dell'inferno. No, almeno per questo sono salva. Insomma, vivo in Romagna, la terra del fighetto romagnolo, lo stallone abbronzato, con tanto di camicia rosa e petto più o meno in vista, pieno di muscoli e di crema. La terra del cobra che non è un serpente, del Papeete Beach e degli schiuma party dell'Aquafan. La rossa terra del comunismo e dell'omologazione, dove anche chi si definisce “contro il sistema”, si adegua agli standard estetici, fisici e mentali della sua grande “minoranza”. La terra dell'auto come status symbol, venerata come una dea ed accudita come un bambino. Non fraintendetemi: adoro la mia terra. Le parole di Casadei “lontan da te non si può star” esprimono perfettamente il mio modo di percepirla ma.. mi muovo alla costante ricerca della mia minoranza. Ed ecco che, se la maggioranza delle ragazze della mia età si sconvolgono con un viso pulito ed abbronzato, curato nei minimi dettagli, uno sguardo da soap opera, un corpo da modello ed un petto glabro, io vado fuori di testa per.. i grezzi. Quelli che hanno la barba di qualche giorno, i capelli spettinati, la pelle secca perché non sanno cosa sia una crema, lo sguardo arrabbiato, ed una perfetta inclinazione ad una visione personale della moda (o meglio, del tutto particolare). Amo le persone che se ne fregano del giudizio altrui, la forza della loro sicurezza. Amo chi si muove alla ricerca disperata del suo personale spazio nell'universo, chi è mosso da interessi culturali, chi non riesce a star fermo, chi ha mille progetti e vuole realizzarli.. Ma, alla fine, è tutta una questione di reazioni chimiche: serve un innesco. Uno stupido dannato innesco ed ecco che il ghiaccio si trasforma in fuoco. Percepiamo un odore e subito smettiamo di essere brave ragazze e ci trasformiamo in piccoli zombie su tacchi troppo alti alla ricerca di una qualche soddisfazione. L'ho sempre pensato: siamo talmente impegnate a fingere di riuscire a stare benissimo senza un uomo al nostro fianco, da non renderci conto di quanto ne abbiamo bisogno!
E voi ragazze? Qual'è il vostro innesco?

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