All'inseguimento del lavoro dei sogni

Creato il 06 giugno 2011 da Polistyles Hot&cool
Avete studiato tutta la vita per prepararvi ad un lavoro che ora conoscete profondamente ma non avete altre grandi passioni e sapete fare solo quello? Dobbiamo confidarvi che non siete per niente cool e rischiate anche di apparire come perfetti sfigati, almeno secondo l’influente sito Trendcentral, che metterà questa macro tendenza al centro dei prossimi workshop che si terranno l’8 giugno a New York e il 16 a Los Angeles. In gioco è il concetto di tempo libero, finora visto solo sotto l’aspetto del relax ed esclusivamente come momento di stacco dalla vita di tutti i giorni (downtime). Ultimamente invece si parla sempre più di tempo libero come uptime, cioè come momento per testare e migliorare sè stessi in attività piacevoli ma non per questo vuote. In pratica non è più sufficiente occupare le ore di relax guardando partite di calcio o giocando con gli amici: la società si aspetta che nel tempo libero ognuno di noi vesta un ruolo, coltivi una passione in modo quasi professionale, chi come contadino, chi come fotografo, chi come poeta o scrittore.Ecco quindi venire alla luce una nuova categoria di persone, prontamente etichettate come Ampros, un neologismo che identifica figure a metà strada tra il professionista e il semplice appassionato, vere autorità nei propri campi di interesse, dagli stilisti agli chef autodidatti. Il fenomeno è in crescita ed è reale, per rendersene conto basta dare uno sguardo ai profili più seguiti su un social network come Twitter, dove abbondano personalità multiformi e stratificate, dall’ingegnere scrittore al programmatore fotografo passando per la commercialista magliaia. A volte l’attività avviata come hobby finisce per affiancare il vero lavoro o addirittura diventa preminente: è l’inseguimento del dream job, il lavoro dei sogni, altra tendenza che sta prepotentemente salendo alla ribalta. Senza arrivare alle vette dell’inglese Ben Southall, vincitore nel 2009 del concorso per “Il lavoro più bello del mondo” come custode di un’isola deserta in Australia, la possibilità di autorealizzarsi attraverso un lavoro che piace è sicuramente una conquista dei nostri tempi. La generazione dei nati tra la fine degli anni ’70 e i primi ’80 del Novecento è probabilmente la prima per la quale il lavoro è espressione di Sè prima ancora che mezzo di sostentamento: si sceglie un lavoro (o almeno ci si prova), non ci si trova lì per caso.Così c’è chi va in cerca del lavoro dei sogni e chi rema in quella direzione surrogando il proprio mestiere ideale in un hobby da vivere come se di una vera occupazione si trattasse, magari mentre si cerca il modo di abbandonare l’ufficio per finire quel romanzo fermo nel cassetto da troppo tempo. E voi in che categoria vi ritrovate?

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :