Magazine Cultura

All’ombra del dittatore grasso (di Michael Breen)

Creato il 03 febbraio 2012 da Mcnab75

All’ombra del dittatore grasso (di Michael Breen)

All’ombra del dittatore grasso
di Michael Breen
192 pagine, 14.50 euro

Sinossi

Per riconoscere la Corea del Nord basta guardare il mondo dall’alto. La linea del 38° parallelo traccia un confine tra una sequenza indistinta di luci e il buio più assoluto. Michael Breen, inviato a Pyong-Yang del Washington Post, si cala in questo buio per capire di cosa è fatta la più oppressiva dittatura comunista del pianeta, per raccontare il dittatore Kim Jong-il, l’unico uomo grasso di un paese isolato, nascosto dall’immagine del capo, che si moltiplica nelle mille statue davanti a cui, nei giorni di festa, il bravo nord coreano ama farsi fotografare. Il documentatissimo libro di Breen sorprende a ogni riga per ricchezza e capacità di miscelare informazioni economiche, politiche e storiche a curiosità sportive, di costume o culturali. Il risultato è il ritratto di una nazione ferma a cinquant’anni fa, non globalizzata eppure inaspettatamente simile all’Occidente paranoico del dopo 11 Settembre.

Commento

Il 17 dicembre scorso Kim Jong Il, il “Caro Leader” della Corea del Nord, è morto lasciando dietro di sé 22 milioni di sudditi affranti e disperati. I telegiornali di tutto il mondo ci hanno mostrato folle di persone riunite in piazza a piangere il dittatore, figlio di un dittatore, che ha portato il suo paese a essere uno dei più poveri del mondo, colpito più volte da devastanti carestie e con una struttura autarchica – lo Juche – allo sbando.
Eppure nessuno si è mai lontanamente sognato di abbattere il Caro Leader. Non ci sono stati movimenti quali la primavera araba o i golpe tipici dell’Africa Nera. Una passività, quella dei nordcoreani, che a noi sembra incredibile, aliena alla natura umana.
Si può ironizzare molto su un paese dotato di otto missili nucleari, ma privo di energia elettrica per diverse ore al giorno. Oppure si può cercare di capire questa anomalia, nata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Una sorta di repubblica extraterrestre situata a pochi chilometri dalla modernissima Seul e dalla potenza cinese.
Michael Breen, autore del libro, cerca di spiegarci cos’è la Corea del Nord e chi era Kim Jong Il. Lo fa direttamente sul campo, dopo essere stato per anni l’inviato del Times e del Washington Post nella vicina Corea del Sud.

Si parte da una logica costruzione storica sugli anni che hanno portato le due Coree a dividersi, appena dopo la Seconda Guerra Mondiale. Senza mai annoiare, Breen ci racconta di quando i sovietici obbligarono un pacifico capitano dell’Armata Rossa, Kim Il Sung, a eleggersi a “eroe del popolo”, diventando così leader di quella metà del paese non occupata dalle truppe alleate.
Da lì l’autore esamina lo sviluppo parallelo dei due stati-fratelli, quello settentrionale sempre più schiacciato da un regime autarchico e paranoico, quello meridionale spinto verso un ruolo economico di primissimo piano, dopo anni di semi-democrazia filoamericana.

All’ombra del dittatore grasso (di Michael Breen)

Conclusa la parentesi storica, Breen si concentra sull’analisi della società nordcoreana, esaminandone il culto della personalità, la propensione all’isolazionismo e il completo estraniamento dal mondo esterno. Pare che in quel remoto paese dell’Asia nessuno conosca Elvis Presley, Marylin Monroe o l’allunaggio del 1969. Così come il mondo esterno non è mai riuscito a fare una stima esatta dei morti di fame durante le carestie che hanno colpito il paese.
Eppure la propaganda, unita alla propensione gerarchica dei coreani, continua a tenere la nazione sotto il controllo assoluto da parte dello Juche.

Breen è abile a non cadere nel demagogico, analizzando Kim Jong Il e suo padre sotto un aspetto umano. Dittatori, forse pazzi, senz’altro incoscenti e distaccati dalle sofferenze del loro popolo, eppure non certo stupidi o selvaggi.
Attraverso una serie di gustosi aneddoti l’autore descrive alcune delle rare occasioni pubbliche in cui i giornalisti occidentali sono stati invitati alle celebrazioni del Caro Leader, sottolineandone così paronoie, vizi, difetti, ma anche lati arguti e sottili solitamente trascurati dai consueti articoli della stampa internazionale.

Un saggio scorrevole e appassionante, scritto in modo accattivante, da giornalista. Perfetto per capire un po’ meglio un paese che si trova in Asia, ma che potrebbe essere benissimo anche su Marte.


Filed under: libri, recensioni

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :