È iniziata a Los Angeles la serie spettacolare di eventi Nba. L’ala di Denver corteggiata da Knicks – che potrebbero cedere anche Gallinari pur di averlo – e dai Nets. Lui ammette: “Questa sarà una settimana importantissima per me perché potrebbe definire il mio futuro”. Intanto i Rookies battono i secondo anno a forza di schiacciate: Wall miglior giocatore
La Nba non sembra baciata dalla fortuna, almeno da un punto di vista meteorologico per quanto riguarda l’All Star Game. Dopo l’incredibile nevicata di Dallas dello scorso anno, anche la “Sunny California” fa brutti scherzi riservando a David Stern e soci pioggia, vento e un inusuale freddo destinati a fare compagnia alla carovana Nba per tutto il fine settimana. Nessun problema, anche a LA la macchina organizzativa della Nba funziona in maniera pressoché perfetta. All’incontro con la stampa del venerdì delle stelle presenti a Los Angeles, il grande protagonista è sicuramente Carmelo Anthony.
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- Carmelo Anthony circondato dai giornalisti
il futuro di melo — Il “toto-Melo” e’ infatti l’argomento di discussione più gettonato tra gli addetti ai lavori nella Città degli Angeli. Secondo il New York Daily News il giocatore di Denver nella serata di giovedì avrebbe incontrato il proprietario dei Knicks James Dolan che sembrerebbe pronto a sacrificare perfino Danilo Gallinari per arrivare al giocatore di Denver. Anche i Nets pero’ sembrano tornati prepotentemente in corsa per Anthony, e la coppia Prokhorov-Jay-Z potrebbe ottenere il tanto sospirato meeting con Melo durante il fine settimana. Il giocatore però, circondato da una selva di giornalisti all’incontro con i media, nega. “Non ho in programma di incontrare nessuno – sostiene Anthony, senza però essere troppo convincente – non nego comunque che questa sarà una settimana importantissima per me perché potrebbe definire il mio futuro”. Di “Melo” e della sua lunghissima telenovela si parlerà comunque per tutto il weekend.
il trio di miami e kobe — In sala stampa poi arrivano con circa 15 minuti di ritardo rispetto ai loro colleghi, i “Big Three” di Miami. Ingresso hollywoodiano con entourage al seguito, immortalato dalle decine di telecamere. Anche a Los Angeles LeBron non vuole concedere a nessuno il palcoscenico. Il padrone di casa Kobe Bryant, comunque, non gli è da meno e anche se non sceglie l’entrata ad effetto, attira su di sè, com’era ampiamente prevedibile, le attenzioni dei giornalisti di tutto il mondo.
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- Blake Griffin, stella dei Clippers e dei Rookies All Star
primo contro secondo anno — Tra le tante domande ai protagonisti c’e’ quella oramai classica da Al Star Game Weekend sull’evento da mandare in pensione. Com’e’ logico nessuno prende posizioni precise (David Stern catechizza sempre i giocatori a questo proposito) ma anche a Los Angeles la sfida del venerdì sera tra Rookies e Sophomores lascia così tanto a desiderare che riproporla sembra più uno sgarbo ai fan della Nba che un’antipasto interessante per il piatto forte di domenica. Le matricole, comunque, vincono 148-140 una partita che dopo i primi cinque minuti diventa davvero difficile da guardare. Le schiacciate, a difese ferme, ovviamente, non si contano, ma lo spettacolo latita. Blake Griffin, che però avendo un weekend decisamente impegnativo rimane sul parquet soltanto 14’, prova a regalare qualche giocata delle sue, John Wall incamera assist a ripetizione, si divertono anche Cousins, Harden e Blair. Il pubblico un po’ meno. Alla fine pero’ applausi per tutti, soprattutto per Wall che con i suoi 22 assist a referto si porta a casa il premio di Mvp della gara.
Rookies: Cousins 33 (15/23, 0/1), Johnson 25, Neal 20. Rimbalzi: Cousins 14. Assist: Wall 22. Sophomores: Harden 30 (7/9, 4/10), Blair 28, Matthews 15. Rimbalzi: Blair 15. Assist: Curry 8.