Anno: 2009
Distribuzione: Atlantide Entertainment
Durata: 95’
Genere: Drammatico
Nazionalità: Polonia
Regia: Jacek Borcuch
Il giovane Janek (Mateusz Kosciukiewicz) vive nella Polonia del 1981, che, ancora sotto il giogo comunista, iniziava a mostrare segni di reazione alla dittatura con l’adesione della popolazione a Solidarnosc, il Sindacato Autonomo dei Lavoratori guidato da Lech Walesa. I Sovietici, convinti di poter sconfiggere la resistenza con la legge marziale, assistettero invece alla fine del regime. Janek trova il modo di reagire, fondando, insieme al fratello Kazik (Jakub Gierszal) e ad altri due amici, la band punk degli ATIL-All That I Love, attraverso la quale questi giovani adolescenti veicolano energia e ribellione. Oltre alla musica punk, Janek ha un’altra passione, quella per Basia (Olga Frycz), una coetanea conosciuta a scuola, che diventa il suo primo amore, ma il padre della ragazza, rappresentante sindacale, non approva che la figlia frequenti il figlio di un militare della marina, quindi fedele al regime.
Jacek Borcuch imposta la sua regia sull’equilibrio perfetto fra la storia del protagonista e il cambiamento politico che la Polonia stava subendo in quel periodo, cambiamento non indifferente, che portò con gli anni al crollo della cortina di ferro. Il rapporto fra il ragazzo e suo padre (Andrzej Chyra) ripropone il superamento del vecchio, cioè del regime, e l’instaurazione di un nuovo modo di pensare, libero dalle costrizioni e dal terrore, che contribuisce a costruire un governo democratico. Attraverso la musica, capiamo che Janek sta cambiando e, a differenza del padre, si sta schierando dalla parte della “solidarietà”, che dimostra verso i suoi amici e conoscenti. In tutto ciò, quindi, la musica costituisce la rottura, la crepa nel muro, che con la sua forza alza le teste del popolo e libera il pensiero dall’inquadramento del regime. Per risvegliare le coscienze niente di meglio del punk, che nella Polonia degli anni ’80 visse davvero una stagione d’oro, nonostante la censura incombente.
Presentato nel 2010 nella Selezione Ufficiale del Sundance Film Festival, al Rotterdam Film Festival e al Roma Independent Film Festival, dove ha ricevuto una menzione speciale, e infine candidato agli Oscar 2011 per la Polonia, All That I Love non è solo un romanzo di formazione, ma un’opera dirompente, che attraverso la musica e l’energia giovanile ci ricorda che non si nasce per essere servi di un regime, ma per essere liberi di pensare, esprimersi ed autodeterminarsi.
Francesca Tiberi
Scritto da Redazione il nov 21 2011. Registrato sotto TAXI DRIVERS CONSIGLIA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione