Succede che esce la settimana scorsa un articolo di Maria Zegarelli su l'Unirenzità. Una sorta di "apologia del renzismo", fatta però non direttamente a nome della giornalista stessa, ma fatta attraverso la notizia dell'uscita di una pagina a pagamento sul Corrierone, comprata da 209 personaggi (su chi siano questi disinteressati personaggi, torneremo), che sottoscrivono un - come chiamarlo - invito, tazebao, altro (marchetta?) - al sostegno della meravigliosa opera condotta da Renzi nei pochi mesi di Governo. Renzi as miracle man, uno che ha fatto tantissimo per il bene dell'Italia: l'Italicum che se entrerà in vigore lo farà fra un anno (...così ggiovane e già così incostituzionale...), le province abolite che sono ancora tutte li, il Senato riformato che non è stata riformato e non lo sarà mai, L'Italia che ha ritrovato un ruolo internazionale (quello di leggere sui comunicati dell'ANSA ciò che si dicono Merkel e Hollande quando si parla delle politiche sull'Europa senza neanche disturbarci con una convocazione), le magnifiche sorti e progressive del "Giobatta" che non ha creato un solo posto di lavoro, e via elogiando.
C'è ormai una sorta di coazione ad accrescere la "magnitudo" dello statista Renzi, inversamente proporzionale rispetto al crollo di tutti i parametri in tutti i sondaggi. Sicchè 209 personaggi si ritrovano (si saranno incontrati per caso in metrò, e all'unisono hanno pensato: "perchè non facciamo un bel comunicato di sostegno al Grande Operato di Matteo Renzi"? Oppure - molto più verosimilmente, qualcuno li avrà cercati, trovati, convinti a spendere quattro soldi e il loro nome per magnificare l'opera dello Statista di Frignano sull'Armo?
I soldi si sono trovati in un attimo. In fondo, immaginando il "profilo socio-economico dei firmatari", cosa sono 140 euri a testa? Diciamolo, una fesseria. A me interessava molto, conoscere i nomi degli "adoratores a pagamento" del renzismo, giusto per vedere se nell'immaginarne il profilo, ci avessi azzeccato o meno. E così ho pensato di scrivere all'autrice dell'articolo sull'Unirenzità, per chiedere un link sul quale poter leggere i nomi dei firmatari. Non siamo gentili. Questo il testo della mia email:
A: [email protected]
Inviato: Sun, 23 Aug 2015 13:20
Oggetto: Articolo-marchetta di Maria Zegarelli
Nell'articolo-marchetta in questione, si racconta di 140 personaggi (poi la cifrà sarà aggiornata a 209) che firmano una lettera di elogi al renzismo, ma si fa UN cognome (tale Zambeletti) e UN nome (Auro Palomba).
Poichè io sono uno curioso, mi piacerebbe leggere la lista dei nomi dei firmatari della marchetta. L'elenco completo. Così, giusto per valutarne curricula, provenienza, coloritura politica, interessi eventuali... Vorrei un link sul quale leggere l'elenco COMPLETO dei nomi. Chiedo troppo? Grazie
Antonio Crea
La signora Zegarelli mi risponde, senza rispondere. Questo il testo della sua non-risposta:
Gentile lettore, preferisco non rispondere al suo insulto, l'articolo in questione nasce da una intera pagina pubblica sul Corriere della Sera, ieri, a pagamento, da 209 imprenditori che hanno lanciato un appello. Da questo fatto è nato l'articolo, oltre a lanci di agenzia ansa. Se vuole leggere l'appello e i nomi per fare le dovute verifiche recuperi il Corriere della Sera di ieri. La prossima volta la prego di rivolgersi a persone che non conosce con maggiore rispetto. Gli imprenditori citati nel mio pezzo esistono, hanno attività imprenditoriali e ci ho parlato. Si procuri anche lei i numeri, come ho fatto io, senza inventare una parola. Come un giornalista deve fare. La ringrazio per la sua attenzione.
Maria Zegarelli
Non siamo gentili, signora. e lei non ha risposto. Procurarsi il "cartaceo" di uno o due giorni prima? Sa come funziona la distribuzione dei giornali? I distributori "consegnano" i giornali la mattina all'alba, e contestualmente ritirano i "resi", cioè l'invenduto. Acquistare l'arretrato contrassegno, al doppio o al triplo del costo del giornale, per leggere con dieci giorni di ritardo a spese mie la marchetta che gli "imprenditori" hanno regalato a Renzi??? E' come chiedere di pagare per avere nella cassetta delle lettere il volantino della Esselunga, non le pare?
Vede, signora, la sua reticenza e la sua irritazione hanno ottenuto il solo scopo di accrescere la mia curiosità e i miei sospetti. Chi cerca, trova. Gratis. e trova più di quanto non dica la pagina-marchetta del Corrierone, alla quale lei ha dato ampio risalto, dicendoci quanto bene avessero parlato di Renzi i gentili "promoters", ma evitando accuratamente di dirci chi siano.. Lei e l'Unirenzità chiamate questa cosa "giornalismo". Io la chiamo in un modo diverso. Chacun à sa façon...
Dunque... chi cerca trova, gratis. Provvede per primo lo Huffington Post a pubblicare una scansione (pessima) del titolo della marchetta (pardon... della "pagina") a pagamento, e ad informarci a grandi linee del "profilo" dei "gentili supporters" (i quali assicurano che il premier "nulla sapeva dell'iniziativa"... Si sa... i regali che arrivano a sorpresa sono sempre i più graditi...). Ma veniamo al "profilo":
Tratti distintivi: imprenditori (molti), ricchi (alcuni), del Nord (quasi tutti). È questo il profilo medio dei firmatari dell'accorato appello a sostegno del premier Matteo Renzi, pubblicato sabato sulle pagine del Corriere della Sera. "In soli 18 mesi - avevano scritto i firmatari invitando Renzi ad "andare avanti" - finalmente questo governo ha realizzato ciò che nessuno era riuscito a fare prima e senza i soliti compromessi al ribasso".
Ora, signoramia, se non si può chiamare "marchetta" questa roba, COSA potremo mai più definire "marchetta"?
Ma ciò che riporta lo Huffington Post non ci soddisfa... Vorremo un elenco più dettagliato, una specie di "repertorio critico", una sorta di "Who's Who". E allora andiamo alla fonte primaria: al "Fatto Quotidiano":
Ecco, l'articolo (a firma di Eleonora Bianchini) si può a buon diritto definire un "articolo". Perchè non si limita a pubblicare gli stralci più ridicoli dell'appello a sostenere Renzi, non si limita a citare solo un nome e mezzo degli stessi, ma "penetra" nel "chi è" dei firmatari, ne fornisce uno spaccato sociologico, che racconta meglio di mille talk-show a cosa sia ridotta oggi la sedicente "sinistra": un'accozzaglia di cascami della DC, del PSI, e di professionisti del "cambio di carro in corsa". La sinistra, quella dei militanti, Renzi l'ha esiliata, o si è esiliata da sola. Il crollo del tesseramento, l'Unirenzità che sembra la caricatura in peggio della defunto giornale della Margherita "Europa Quotidiano", con colonna sonora edita da "La Voce del Padrone"...
Una mia amica, "comunista" da sempre e "distributrice d'antan" de l'Unità nelle strade e porta-a-porta, leggendo le peggiori "scintille" e le peggiori vignette "satiriche" di Sergio Staino 2.0, da noi linkate, ha scolpito: Sono contenta che l'Unirenzità sia tornata in edicola. Ma che ora ci resti". (sic)
A scorrere l'elenco dei nomi di questi Nuovi Comunisti si capisce cosa sia il renzismo. Un ambizioso ragazzotto ha raccolto intorno a se i padroni del vapore, coi quali prima o poi dovrà sdebitarsi. Leggiamo qualche stralcio dell'inchiesta della Bianchini, tanto per capire chi sta reggendo il moccolo a Renzi, "a sua insaputa". Ed iniziamo dal sommarietto della "marchetta":
“In soli 18 mesi finalmente questo governo ha realizzato ciò che nessuno era riuscito a fare prima e senza i soliti compromessi al ribasso”. Pagina 22 del Corriere della Sera, sabato 22 agosto. In testa la scritta “Noi continuiamo a sostenere Matteo Renzi!” e sotto tutti gli obiettivi raggiunti o “in via di conclusione (sic)” dell’esecutivo guidato dal segretario Pd. Che, nel momento di maggiore difficoltà politica – tra calo dei consensi elettorali sotto il 30% fino alla minaccia del Vietnam parlamentare della minoranza Pd sul Senato elettivo e di una maggioranza che scricchiola a Palazzo Madama – incassa il sostegno della borghesia del Nord (...già... la mitica borgesia del Nord... quella che governana grandi aziende avendo in tasca lo zerivirgola del capitale... Quelli della Fiat con sede operativa a Detroit, e sedi legali e "fiscali" a Londra e in Olanda. E poi palazzinari, venditori di hamburger, tanti "banchieri" di quelli che in altri paesei chiamerebbero "bancarellieri" o bancarottieri, tanti doppi e tripli cognomi che fanno tanto "nobiltà del danaro", quelli con sedi a Londra ed alle isole Cayman... Si, è vero. Mancano i Cipputi, ma non si può mica avere tutto, dalla vita...)
Sono in tutto 209 i firmatari dell’appello sul quotidiano di Via Solferino, che lo sottoscrivono in calce – in piccolo – con nomi e cognomi. Tutti esponenti autorevoli del mondo della finanza, (inclusa Roberta Furcolo, la moglie dell’ad di Mediobanca Alberto Nagel) divisi tra avvocati d’affari, consulenti finanziari, manager e imprenditori. Chiedono a Renzi “e ai parlamentari che dicono di sostenerlo ad andare avanti” e a opporsi con decisione ai professionisti del no”, ma vogliono coinvolgere anche i “cittadini interessati alle sorti del Paese“. Vorrebbero che si manifestassero “pubblicamente”, ad esempio con “lettere al giornale, interventi sui blog o altro”.
(Ecco... Noi ci stiamo manifestando pubblicamente. Forse non nella "direzione auspicata". Ma lorsignori non vorramo mica imporci non solo di "manifestarci", ma anche la direzione nella quale manifestarci, vero? A me intanto piacerebbe che questo comunicato a 418 mani fosse sintatticamente meno trafelato. Se lorsignori vogliono davvero rispettare l'Italia e gli italiani, inizino dalla cosa meno costosa: il rispetto della lingua italiana).
L’elite economico-finanziaria del Nord che “tifa” per il premier gli riconosce i risultati raggiunti ed evidenzia in particolare quattro elementi. Il suo “coraggio” per “la volontà di cambiare le cose”, sottolineano il traguardo raggiunto della Buona Scuola che “finalmente utilizza la meritocrazia e rende ogni preside responsabile della scuola che deve dirigere”. Poi c’è “il Senato” per rendere con la riforma “più efficiente l’attività parlamentare”. E infine il capitolo “emergenza” migranti. L’unico, però, in cui non compare nessun risultato incassato dall’esecutivo, ma che diventa il gancio per attaccare “le vergognose e ipocrite proposte demagogiche dei partiti di opposizione” che “mirano soltanto ad attirare facili consensi“.
Per chi firma sono tanti i risultati raggiunti, anche se ammettono che “molto, certamente, rimane da fare”. Ad esempio? “Interventi decisi che impongano la moralizzazione della classe politica“, continuo contrasto “alla corruzione e alla criminalità organizzata” – anche se tra gli obiettivi raggiunti elencano l’approvazione del ddl Grasso – e interventi per porre al centro “una autentica cultura della responsabilità“. Poi invitano l’esecutivo a “impostare una strategia di comunicazione continuativa e mirata per mantenere un filo diretto con il Paese“
(FATTO! L'Unirenzità è roba loro. La Nuova RAI pure. Con quelli di Mediaset sono tanto amici... Si incontrano spesso al "Nazareno" per il tè alle 5 della sera... Ma... manca mica qualcosa??? che so... l'invito a varare una norma sull'evasione fiscale seria ed attuabile? Va bbè... Renzino ha fatto tante cose buone, ma mica può fare tutto lui... Lo sapete a che ora si è svegliato, stamattina? Alle sette e un quarto!).
Nella lista dei firmatari, poi, c’è Chicco Testa, presidente – tra le varie cariche – di Sorgenia e Assoelettrica. (per capirci... quello che durante la fase iniziale del disastri infinito di Fukushima veniva mandato da Berlusconi in tutti i talk-show a difendere kil bello e il buono del nucleare...) E poi Guido Roberto Vitale (consulente finanziario e fondatore della Vitali&Co.), Giovanni Tamburi (ex banchiere d’affari e finanziere), Andrea Casalini, amministratore delegato di Eataly Net, società di e-commerce legata al gruppo di Oscar Farinetti (per capirci... quello tanto amico di Renzi, Star di Tutte le Leopolde, ricambiato con "ricchi appalti e cotillon ad Expo), Auro Palomba (esperto di comunicazione finanziaria e fondatore della società di “reputation” Community) e il nobile Gaddo della Gherardesca.
Si aggiungono anche Paolo Colonna (ex presidente della società di investimento Permira) e Paolo Cuccia (presidente del Gambero Rosso holding con un passato in Capitalia, Eur, Citicorp, Bulgari, Abn Amro e Acea). Ma questi sono solo alcuni. In attesa del test al Senato, per ora Matteo Renzi può contare sul sostegno della borghesia del Nord. Con tutti i suoi nomi e cognomi.
Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare
...e noi restiamo in trepida attesa che si faccia avanti anche una che su "nomi e cognomi" non ha rivali al mondo... Come Letizia Dolcizia Moratti Brichetto Viendalmere, che dovrà fare i conti col Ministro Paolo Gentiloni, Nobile di Filottrano, Nobile di Cingoli e Nobile di Macerata, discendente della famiglia dei conti Gentiloni Silverj...
...esticatzi!...