Alla fiera del centro sinistra

Creato il 08 agosto 2012 da Albertocapece

Sembra che le cose vadano proprio male. Ma per fortuna le prossime elezioni presentano una entusiasmante gamma di scelte agli elettori di sinistra e centro sinistra: enjoy the taste of politics and narration. Mai forse si sono avute tante opzioni una migliore dell’altra e un così grande imbarazzo della scelta tra voto ideale e voto utile. E mai tante possibilità di vittoria.

Dunque si può votare il Pd che che ci propone un’alleanza con l’Udc per proseguire nella politica della necessità e del montismo, correggendone magari le improvvide sterzate a sinistra. Non c’è alcun programma perché le 280 pagine della vecchia unione prodiana hanno esaurito le migliori menti del partito che oggi sono mummificate a Capalbio costituendo l’attrazione principale della Piccola Necropoli, com’è ormai chiamato il paesino maremmano. L’alleanza con l’Udc costituisce un’alleanza strategica per non fare quel poco di promesso in termini di diritti civili e per fare quello che non si dice in termini di diritti del lavoro.

Ma se qualcuno avesse qualche dubbio, qualche esitazione  potrebbe orientarsi su Sel che farà l’alleanza col Pd, però non con l’Udc  che sarebbe solo una formazione nei confronti della quale non sono stati posti paletti. Non c’è alcun programma, anche se la lettura di “Sei passeggiate nei boschi narrativi” di Eco è consigliata,  e sarà giocoforza, vista l’alleanza prescelta, proseguire nella politica della necessità e del montismo. Ma con una differenza fondamentale: si potrà mugugnare. Si voterà lo stesso ogni cosa, ma con tutti i se e i ma al loro posto.

Se anche questo dovesse risultare insoddisfacente  per qualche irrazionale motivo, c’è anche il partito dei sindaci: quelli cioè che vogliono scappare dagli intricati problemi dei loro comuni per chiedere asilo politico in Parlamento. Niente più grane perché tanto non ci sarebbe altro da fare che proseguire nella politica della necessità e del montismo che tuttavia gli arancioni rappresenterebbero come la politica della concretezza.

Insomma bisogna proprio essere degli eterni incontentabili e diciamolo gente che si trova a suo agio solo all’opposizione per non riconoscere la vigorosa rinascita del centro sinistra in questo Paese. Oddio ci sono poi sempre i qualunquisti  che si lamentano della mancanza di programmi, di direzione, di idee, di equità  e che magari si troverebbero a disagio nel votare gomito a gomito i Buttiglione, i Fini, le Binetti o, perché no, anche Renzi, detto il Bakunin dell’Enoteca Pinchiorri. Ma si sa che con una gamma di opzioni così vasta, la tentazione del populismo è sempre in agguato: tanto che a qualcuno non sta bene nemmeno quel galantuomo berlusconoide di Casini come presidente della Repubblica. E allora ditelo chiaro che volete sfasciare tutto.


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