alla finestra

aspetto.
sono mesi che aspetto.
e intanto il senso del mio fare, del nostro fare, si è perso via.
un pochino ogni giorno.
fino a oggi.
ché nulla è rimasto, adesso.
aspetto in un open space ghiacciato, oppure torrido.
del resto è difficile trovare un equilibrio in questa situazione sospesa.
a volte qualcuno grida.
a volte qualcuno piange.
ci si rivolta gli uni contro gli altri,
sfigati contro sfigati.
e il tempo si è fatto lentissimo.
intanto lancio ami che raccolgono briciole,
o silenzi.
intanto rincorro progetti timidi,
parole e immagini cui dare un ordine,
un significato che non stia chiuso soltanto dentro il mio ombelico.
aspetto.
o ogni tanto penso a quegl'altri,
a chi decide,
a chi si è sfilato,
a chi guarda la nostra lenta agonia.
guardo quegli occhi, la piega delle labbra, i gesti obliqui.
e c'è solo una cosa che io so,
e che loro non immaginano (o forse sì?).
mai, mai e poi mai farei cambio di posto.