23 aprile 2012 di Denis Michelotti 2 commenti
L’entusiasmo dei ragazzi durante la Friendly Cup organizzata da Parma Football School
Una decina di giorni fa, nell’intervista al rugbista della Nazionale Mauro Bergamasco (clicca qui per leggere), abbiamo visto come lo sport abbia il potere di educare e di dare ai più giovani insegnamenti di vita che si porteranno dietro per tutta la loro esistenza. Il Parma FC, questo fine settimana, ci ha dato un esempio concreto di quanto ciò sia vero. Il centro sportivo Stuard di San Pacrazio, frazione distante una manciata di chilometri dal capoluogo emiliano, è stato infatti affollato da centinaia di ragazzi provenienti da tutta la penisola per partecipare alla Friendly Cup. L’evento, organizzato da Parma Football School, ha consentito di far vivere momenti indimenticabili a più di 450 bambini nati tra il 1999 e il 2001 e iscritti nelle 14 società affiliate che hanno aderito all’iniziativa. Nelle due giornate, i ragazzi delle 39 squadre presenti si sono affrontati in tornei e sfide di abilità, ma hanno avuto soprattutto l’occasione di divertirsi stando insieme, dando modo al lato più sano di questo sport di venire prepotentemente a galla.
Sabato sugli spalti del Tardini
Il loro entusiasmo e la loro innocenza erano contagiosi e nella giornata di sabato, quando hanno assistito alla gara Parma-Cagliari entrando in campo durante l’intervallo per un veloce saluto al pubblico, sono saliti alle stelle. Anche la macchina organizzativa ha funzionato per il meglio e la soddisfazione è stata quindi totale sia per i bambini e per i loro allenatori e dirigenti, che per i genitori e i responsabili dell’evento. «Nella vita bisogna imparare sia a vincere che a perdere, ma è altrettanto importante imparare a stare insieme ed è questo che volevamo trasmettere in questi due giorni alle centinaia di giovani che hanno partecipato alla Friendly Cup», ha dichiarato Marco Marchi, responsabile di Parma Football School, al termine della cerimonia di premiazione. Cerimonia alla quale, per la gioia dei bambini, hanno partecipato anche il capitano del Parma Lucarelli e l’attaccante crociato Palladino.
Lucarelli firma autografi dopo le premiazioni
Ogni piccolo atleta ha ricevuto una medaglia, a dimostrazione del fatto che, riportando le parole di Pierluigi Perrone, responsabile didattico e delle affiliazioni di Parma Football School, «l’obiettivo da raggiungere non era quello di prevalere sugli avversari, ma di promuovere questo sport tra i giovani facendo in modo che tutti si sentissero protagonisti». Giuseppe Formisano, responsabile della scuola calcio, si è unito ai due colleghi nel sottolineare la soddisfazione per come si è svolto l’evento. La Friendly Cup l’ha vinta quindi lo sport, quello pulito che vorremmo vedere sempre anche nelle categorie degli adulti, perché se i bambini hanno molto da imparare, non è detto che ogni tanto, con i loro sorrisi e la loro spensieratezza, non possano anche insegnare.
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