A chi posso paragonare
la donna
per cui amo e fremo,
che cosa può eguagliare
il suo armonioso incedere,
la sua innata voglia
d’essere immortale?
Il sole, le stelle,
le gemme preziose
sono luoghi comuni,
stentati ed inutili paragoni,
che non commuovono più,
non scaldano il cuore
alle anime innamorate,
e non accendono la speranza
in chi non ha ancora trovato
chi li potrà amare
senza avere in cambio
che candido amore.
Dio è testimone del mio tormento,
che a volte è gioia,
a volte atroce lamento.
Ci sono giorni
in cui impazzisco d’amore,
in cui non posso baciare senza piangere,
altri in cui non bacio
che l’immagine riflessa di me stesso,
perché vorrei che anche lei
mi trovasse cosi bello,
perché è normale
amare il proprio gemello.
La mia donna è in me,
di giorno,
in ogni momento,
io qualche volta sono in lei,
e godo nell’essere così violento.