da Leonardo daVinci sanguigna su carta di Sergio Celle
lei una divina musa
un angelo che sempreattende la sua dimoraun angelo senza occhisenza battito nè corposenza giorno nè nottesenza un tempo che muoresenza un volto da citaresoltanto un magico respirodi un’aria che viva infondenella favilla del mio pensare
Alla poesia
ancora l’orchestra del pensieronon concertava le paroleriposte erano le nostre poesiequando ancora nell’infinito otregiacevano i ventie quando ancora nessun suonofrastornava l’ariae nessuna ecorimbalzava fra le pareti del mondoeccogià nell’animacadere il primo versoe rompere i suoi arginil’emozione.