Alla prova dei fatti, dopo gli oltre tre anni di governo della città, ora anche gli scettici ammettono che il sindaco Cantini non è un incidente di
percorso, tantomeno uno indeciso a tutto, fastidiosa pratica
da licenziare alla svelta.
Infatti, a ben guardare, al di la di Cantini, e della sua maggioranza, c'è il deserto politico dei partiti, oramai autoreferenziali e impegnati nei saldi di fine stagione.
Che fare? Ignorare, non affrontare questa situazione di patetico tramonto partitocratico, è impensabile.
Ad esempio, guardate come hanno reagito le opposizioni partitocratiche in consiglio comunale (anzi, sulla Gazzetta di Parma) alle proposte dell'amministrazione Cantini sull'IMU, da discutere e votare in Consiglio comunale: la Gambarini, cioè la parte minoritaria del gruppo consiliare del Pdl recentemente passata all'opposizione, difende i proprietari di case sfitte; Malvisi, cioè quello che è rimasto del Pd all'opposizione, sull'IMU distilla questa chicca: " Non possiamo passare il limite sopportabile per le
famiglie che sono già colpite a vario modo dalla stretta economica e
dall'imposizione fiscale".
Bene, per la prima casa, quella delle famiglie, dove il Pd chiede di non passare il limite sopportabile, l'amministrazione Cantini propone di applicare l'aliquota minima concessa dalla legge, e il Pd che fa? Sempre sulla Gazzetta, spara ad alzo zero contro la proposta.
Insomma, siamo al solito teatrino della politica.
Allora, non c'è speranza?
Si,
c'è!
Lasciando le opposizioni, vecchie e nuove, ai loro riti partitocratici con i dirigenti in carica che si limitano ad eseguire ordini ricevuti da lontano rispondendo a logiche estranee agli interessi dei cittadini, al contrario qui si afferma che la città è il luogo in cui è possibile ancora sperimentare il
gioco dell'identità e del desiderio di riconoscersi come cittadini
orgogliosi di esserlo.
Per questo sogno, per questa città, per noi stessi, per gli altri da noi e per quelli che verranno, oggi occorre non solo teorizzare ma concretamente costruire un percorso politico basato sull'unità d'azione su obiettivi programmatici concordati, superando le ideologie e la "rangognante" logica partitocratica, e chi ci sta ci sta.
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