Alla ricerca dei viaggiatori nel tempo sul web

Creato il 08 gennaio 2014 da Media Inaf

Alcuni ricercatori della Michigan Technological University hanno deciso di cercare le prove dell'esistenza dei viaggiatori del tempo sui social network. La strategia proposta si basa sul principio della preveggenza: chi proviene dal futuro conosce già gli eventi prima che accadano. Quali sono stati i risultati della loro ricerca? L'articolo presentato all’American Astronomical Society meeting del 6 gennaio a Washington e il commento di Maria Teresa Crosta dell'INAF - Osservatorio Astrofisico di Torino.

di Eleonora Ferroni

E’ il sogno di ogni bambino, di ogni scienziato. E’ il sogno di tutti quello di poter, anche se solo per poco tempo, tornare nel passato o di dare una sbirciatina nel futuro. Oggi sappiamo che non è solo il frutto della fantasia di scrittori o registi di storie di fantascienza, ma è davvero possibile (o almeno così sembra dalle 31 pubblicazioni avvalorate), viaggiando alla velocità della luce o attraversando i cosiddetti wormhole, i tunnel spazio-temporali.

Da anni ormai la questione dei viaggi nel tempo è sempre più al centro del dibattito tra gli scienziati, a tal punto che un gruppo di studenti della Michigan Technological University e il loro professore, Robert Nemiroff, si è chiesto se fosse possibile trovare traccia di turisti dal futuro sul web. “Abbiamo avuto una discussione su questo tema e la conclusione è stata che dovevamo fare un lavoro divertente, ma serio , per vedere attraverso internet se ci viaggiatori in visita dal futuro“, ha osservato il professore. Sconsolato ma ironico dice di non aver scoperto tracce di pneumatici della DeLorean (la famosa macchina del tempo dei celebri episodi della saga cinematografica ”Ritorno al futuro), ma i risultati sono stati comunque interessanti, per quanto scarsi.

Se fra qualche anno (magari un centinaio) gli scienziati inventassero una macchina del tempo e tornassero indietro fino ai giorni nostri, il modo migliore per trovarli, secondo i ragazzi della Michigan Technological University, sarebbe Google, perché sicuramente lascerebbero delle tracce sul web. Per fare questo, hanno quindi sviluppato una strategia di ricerca sulla base di ciò che hanno chiamato la “conoscenza profetica“, cioè trovare sulla Rete un riferimento a un avvenimento precedente al momento in cui l’informazione ha raggiunto la popolazione. A loro avviso, ciò potrebbe indicare che chi scrive ha viaggiato dal futuro. Per il loro scopo hanno scelto due tempi: l’elezione di Papa Francesco e il passaggio della cometa ISON.

Hanno combinato le loro ricerche su Google, Bing, Facebook e Twitter, ma i risultati sono stati deludenti. Nel caso della cometa ISON non vi erano indicazioni risalenti a prima che il meteroide fosse scoperto nel settembre 2012. Per quanto riguarda invece il Pontefice, come ha spiegato il gruppo di lavoro sul loro sito web, è stata trovata una voce su un blog che fa riferimento alla scelta di Francesco come nuovo Papa prima della data delle elezioni, ma, a loro avviso, era più una fatalità che una reale conoscenza del futuro.

Allora hanno pensato di affidarsi al popolo di Twitter creando due hashtag #ICanChangeThePast2 e #ICannotChangeThePast2 e lanciando un appello a settembre 2013 chiedendo di rispondere entro la fine di agosto 2013. Anche in questo caso nessuna risposta. L’articolo è stato comunque presentato all’American Astronomical Society meeting del 6 gennaio a Washington. Lo stesso Nemiroff ha detto che ne è valsa la pena, è pur sempre un tentativo e in futuro, sicuramente ce ne saranno altri. “Questi risultati negativi non smentiscono i viaggi nel tempo, e, data la grande portata di Internet, questa ricerca è forse la più completa fino ad oggi”, ha detto.

“Mi ricorda la storia del sedicente crononauta John Titor: gli autori del lavoro ne hanno colto il lato positivo, ovvero trovare le tracce, intenzionali o no, di un’incursione del futuro nel nostro tempo presente”, ha detto, invece, Mariateresa Crosta, ricercatrice presso l’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino. “Sappiamo che i viaggi nel tempo, contrariamente all’opinione comune, non sono proibiti dalle leggi fisiche correnti. L’idea di realizzare un viaggio nel tempo emerge grazie alla teoria della Relatività di Einstein che si basa sull’assunzione di omogeneità della dimensione temporale con quella spaziale. Prove sperimentali hanno ampiamente confermato che lo scorrere del tempo non è universale: esso infatti – come previsto dalla teoria della Relatività – varia per osservatori in differente stato di moto l’uno rispetto all’altro e/o in due punti diversi di un dato spazio-tempo caratterizzati da forti differenze dovute alla gravità”, ha spiegato.

“Se da un lato – prosegue la ricercatrice – i viaggi nel futuro sono giustificati e non generano conflitti – come nel cosiddetto paradosso dei gemelli – un’inversione della coordinata tempo che porti un dato osservatore nel passato di un altro – ovvero la possibile esistenza di linee tipo tempo chiuse (CTCs) – è negata dall’ipotesi della Censura Cosmica, una sorta di principio di auto-protezione della Natura onde impedire che un viaggio nel passato produca circuiti causali chiusi non auto-compatibili; a tal proposito è esemplificativo il paradosso del crononauta, che potrebbe impedire a se stesso di divenire o, come in «Ritorno al Futuro», di nascere intralciando la vita sentimentale della propria madre. Tuttavia tale congettura non ha ancora una dimostrazione matematica e lascia, invece, aperta l’ipotesi che la Natura stessa possa generare macchine del tempo, a differenza di quelle artificiali previste dai cunicoli spazio-temporali che richiederebbero per essere operative l’intervento di una civiltà di gran lunga più avanzata della nostra”.

Maria Teresa crosta poi conclude dicendo che “la possibilità di viaggiare del tempo è legata alla comprensione dei meccanismi che si possono instaurare nei buchi neri di Kerr generanti singolarità ‘nude’, che, senza lo schermo degli orizzonti degli eventi, ammettono linee di tipo-tempo chiuse per la luce aprendo così la prospettiva di un’evidenza astronomica dell’inversione temporale”. “Credo che la ricerca degli autori non abbia avuto esito positivo forse perché, allo stato attuale, per la Relatività Generale i viaggi nel passato sono fisicamente ammissibili solo per la luce e per la Meccanica Quantistica valgano gli studi sulla post selezione e quanto sostiene David Deutsch, il quale asserisce che si può viaggiare a partire da un dato istante in un dato mondo per arrivare ad un altro istante in un altro mondo, tuttavia nessuno può ritornare indietro nel passato fino ad un tempo arbitrariamente precedente dello stesso mondo. In altre parole, non abbiamo viaggiatori dal futuro perché si può navigare nel passato solo fino all’istante in cui si è attivata la macchina del tempo, fatto non ancora avvenuto come gli autori stessi scrivono”.

La domanda rimane, quindi, senza risposta: esistono o no i turisti del tempo? E se davvero esistessero, perché mai dovrebbero lasciare una loro traccia sul web?

Per saperne di più:

Leggi l’articolo “Searching the Internet for evidence of time travelers” di Robert J. Nemiroff e Teresa Wilson

Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni



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