Magazine Italiani nel Mondo

Alla ricerca di Elvis

Creato il 28 settembre 2012 da Guidoeug @EugenioGuidotti

Whitsunday Islands, Great Barrier Reef, QLD, 27 set 2012, ore 20:14, Nave Siska, Hook Passage

La grande barriera corallina è la casa di Nemo, il pesce pagliaccio più famoso del mondo. Da queste parti, però, non è lui la maggiore celebrità. Le Whitsunday Islands, letteralmente le isole della pentecoste, furono scoperte dal capitano Cook nel 1770 la domenica di Pentecoste. Sono paradisi naturali e sono tutelate dal governo australiano che ne preserva con leggi severe la vita ittica e dei coralli.

L’isola Hook è una delle più grandi. Situata a nord dell’arcipelago, è un’isola semi deserta coperta di vegetazione dalle spiagge rocciose fino alle cime delle alture. Naturalmente il mare che la bagna è quanto di più meraviglioso si possa immaginare. La Blue Pearl Bay, nella parte nord ovest dell’isola, è una delle baie più ambite e famose, meta di quasi tutti i tour organizzati e tappa obbligatoria per chi possiede una barca. A proposito, qui tutti hanno una barca. Questa mattina stavo curiosando al molo nella bacheca degli annunci delle barche in vendita. Un australiano mi avvicina e mi chiede se ho trovato qualcosa di buono. Io gli rispondo che tutto sembra buono, ma che non credo di potermi permettere nessuna delle barche che vedo. In tutta risposta questo signore sulla cinquantina si toglie gli occhiali da sole, mi guarda sornione e i dice: “Dude, everyone has money for a boat”. Che bello essere australiani, ricchi e spensierati. Tornando alla Blue Pearl Bay, una volta immersi nelle sue acque si cambia mondo. A pochi centimetri dalla superficie, branchi di pesci multicolore sguazzano nell’acqua cristallina e fanno da ignari ciceroni ai turisti. Nuotano con te, non ti toccano ma nemmeno ti temono. Il fondo marino ha tutti i colori dell’arcobaleno: il rosso dei coralli, l’arancione degli anemoni, il giallo delle pinne, il verde e i blu dei pesci tropicali. Ci sono talmente tante specie di pesci che è impossibile vederne uno uguale all’altro. Anche le tartarughe bazzigano tra queste acque, ma sono più schive nei confronti dell’uomo. Girano tra le barche e, se si è fortunati, le si può vedere fare capolino sul pelo dell’acqua in lontananza, prima che si immergano per sparire alla vista. Le guide dicevano che non c’erano squali. Non ne ho mai dubitato, naturalmente. Tutto però è cambiato quando un’enorme squalo pinna bianca mi è passato tra le gambe, pancia rasa al fondo, muso cattivo, da predatore in caccia. Lì ho cominciato a dubitare della sicurezza indottami dalle guide, ma il pescione si è dileguato in fretta ed io non ci ho più pensato. Tra tutti quanti, perché avrebbe dovuto mangiare proprio me? Paradossalmente, nuotare nella Blue Pearl Bay è come entrare in una discoteca. Anche il nome è un po’ da discoteca di vacanza. Ci sono un sacco di tizi mai visti che ballano in una pista formata da acqua e coralli. Ognuno è vestito in maniera diversa. Non ci sono mode, solo originalità, e nessun vestito è uguale all’altro. C’è chi veste di blu, chi di rosso, chi di giallo, chi a righe e chi a strisce. C’è persino chi è cangiante e muta il vestito a seconda della direzione e dell’intensità del sole. Ci sono visi dolci, musi duri e facce stravolte. Però tutti si divertono. Tutti sono in pace.

Questo è il regno di Elvis. Elvis è un Cheilinus Undulatus ed è il re incontrastato della baia. Tutti lo conoscono, da Airlie Beach fino a Laguna Whitsunday ed è per questo che lo chiamano Elvis. E’ il pesce più grande che abbia mai visto! Senza esagerare, è grande come mezzo tavolo da ping pong. Dicono che abbia sette anni e anno dopo anno è diventato sempre più grande. Da queste parti è rispettato come il sindaco. Lo si vede girare placido placido tra gli altri pesci e di solito ha un piccolo seguito, una scia di pesciolini che lo seguono e gli nuotano intorno. Di primo acchito un po’ impressiona. E’ enorme e ti guarda, però non si scompone. Anzi, si comporta quasi come sapesse di essere molto più famoso di te: ti lancia un’occhiata di striscio e poi se ne va senza nemmeno salutarti. Questo suo comportamento altezzoso, almeno, conferma una cosa: le celebrità, di qualunque natura siano, se la tirano.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :