Magazine Cinema

Alla ricerca di Vivan Maier – John Maloof & Charlie Siske, 2014

Creato il 02 maggio 2014 da Paolo_ottomano @cinemastino

alla-ricerca-di-vivian-maier-locandinaAlla ricerca di un talento sepolto sotto chilometri di rullini non sviluppati e tonnellate di giornali, bollette, assegni non riscattati e abitudini bizzarre, in linea con il luogo comune del genio sregolato, solitario e solo al mondo. John Maloof scopre quasi per caso le fotografie di Vivian Maier: se le aggiudica a un’asta e le mette in un ripostiglio, per riprenderle qualche tempo dopo e dedicarci tutto il suo tempo e la sua passione. Due sono le domande fondamentali che lui e noi ci poniamo: perché la maggior parte di quelle foto non ha mai visto la luce e perché, dopo che Maloof ha restituito loro la dignità che meritavano, l’ambiente accademico non la considera ancora una street photographer all’altezza dei suoi colleghi più famosi come Paul Strand, Robert Frank, Henri Cartier-Bresson. Una possibile risposta recita che l’anone di ufficialità spesso tarda a posarsi su un’ esordiente, per quanto possa essere meritevole; allo stesso tempo può anche giovare alla sua fama la dicitura “ancora ignorata dalla critica”, accanto a quella descrittiva di “Vivian Maier, fotografa”. Ad ogni modo, è solo la seconda che ha attirato frotte di visitatori alle mostre che Maloof ha contribuito ad organizzare per lei, negli Stati Uniti e nel suo paese natale francese. Le sue sono fotografie che trasmettono un’emozione magari effimera nel soggetto rappresentato, che però si ripete all’infinito negli occhi di chi le guarda. Dimostrano una sensibilità fine e la capacità di entrare subito in empatia col soggetto, pure spesso ripreso da vicino come un obiettivo medio impone, e come anche Robert Capa predicava: se una foto non è buona, è perché non sei abbastanza vicino. E pazienza se le famiglie per cui lavorava come bambinaia spesso la ricordano crudele, possessiva verso tutto quello che accatastava nella sua stanza, e qualcun altro invece la ricorda come un’amica sincera ma rosa dalla solitudine. Ha trascorso tutta la sua vita a nascondersi ma ha lasciato un solco lunghissimo dietro di sé, e forse sperava che un lavoro certosino e caparbio come quello di John Maloof e Charlie  Siskel che lo valorizzasse.


Archiviato in:Cinema Americano, Documentari, Recensioni Film Tagged: alla riceca di vivan maier, blog cinema, Charlie Siskel, cinema milano, cinemastino, critica cinematografica, fotografia, John Maloof, meyerowitz, recensione film, recensioni cinema, recensioni film, recensioni film 2014, street photography, vivian maier

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :