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Alla scoperta dei piccoli produttori del Porto: Quinta de Marroccos

Da Vini&terroir

La Valle del Duoro è uno dei miei posti preferiti e ci ritorno sempre volentieri sia per ammirare il paesaggio, patrimonio Unesco, sia per assaggiare i vini del Porto. Lasciamo perdere i grandi gruppi come Graham's, Taylor's, Cockburn, Ramos Pinto e via dicendo, in queste terre è bello scoprire i vignerons che coltivano questa terra magica e, da qualche anno, hanno deciso di non vendere più le proprie uve ai grandi gruppi ( considerati un po' tiranni e despoti,,,,,) ed iniziare la propria avventura come produttori. A volte si scoprono dei veri e propri tesori: vigne in posizione privilegiata affacciate sul Duoro, ceppi ultra centenari, utilizzo delle famose Lagar, le vasche per la prima pigiatura fatta ancora rigorosamente con i piedi ( evento rarissimo perché anche questa pratica è stata soppiantata dai mezzi meccanici ahimè......).

Magari sono ancora troppo arcaici, troppo legati alle tradizioni, non troppo aperti alle evoluzioni ( benevole) della vinificazione moderna ma , alla fine, il loro vino parla e straparla nel bicchiere.

Una di queste aziende è la Quinta de Maroccos dove Cesar e la figlia Caterina mandano avanti il proprio progetto vinicolo, semplice ma puro, lottando contro l'egemonia dei grandi gruppi del Porto che hanno fatto la fortuna di questo vino e non vogliono perderla. Sono arrivato nel loro vigneto in una giornata piovoso, quasi un diluvio (fatto molto raro in queste latitudini) e sono rimasto conquistato dai loro vigneti, tutti meravigliosamente terrazzati, appoggiati su un suolo scistoso e con un esposizione che abbraccia il sole da mattina a sera. Cesar dopo tutta una vita passata a coltivare uva e venderla, principalmente, a Ramos Pinto, negli anni 90′ decide di fare il grande passo: un cammino molto difficile e problematico perché allora i grandi gruppi avevano il potere su tutto e tutti. Facendo parlare il frutto della sua terra si è conquistato un posto stabile tra i vigneron del Porto, grazie anche ai fratelli portoghesi sparsi nel mondo che hanno un debole per i suoi vini.

Vini perché Cesar non produce solamente Porto ma anche vini tranquilli e dolci. Quinta de Marroccos era anticamente un convento francescano e le origini del loro nome deriva dal fatto di un'usanza (del 1700) che consisteva di inviare i malfattori verso le terre a sud e principalmente in Marocco.

L'azienda era una delle più a sud dell'allora terroir del Porto ed ecco che venne denominata terra del Marocco.

In cantina troviamo ardesia e sciste ovunque e ci sono quattro splendidi lagars, dove sette uomini pigiano le uve ritmicamente con i propri piedi per quattro ore di fila.

Vecchie botti, da circa 7000 litri, sono sistemate al piano inferiore della cantina e a fianco della cantina si trova un piccolo shop e sala degustazione.

Alla scoperta dei piccoli produttori del Porto: Quinta de Marroccos

In questa saletta ho degustato dei vini grandiosi ad iniziare con il loro prodotto base che è il QUINTA DE MARROCCOS RUBY, un blend di Touriga Franca, Sousao, Tinta Amarela e Tinta Barroca. Un vino che mostra il suo incredibile frutto con un ottimo equilibrio ed armonia.

Alla scoperta dei piccoli produttori del Porto: Quinta de Marroccos

Il COLHEITA 2000 è uno di quei vini che non stancano mai e vorresti sempre avere con te. Qua troviamo la famosa uva Touriga Nacional con aggiunte di Sousao, Tinta Amarela e Tinta Barocca. Un vino dalle sensazioni vellutate che gioca su un frutto molto presente ( amarene, prugne e sentori agrumati di cedro) con un colore che è quasi trasparente. Il VINTAGE 2004 blend di Touriga Nacional, Sousao è ancora un bambino ma lascia intravedere le grandi potenzialità dell'annata. Esplosione di aromi di frutti rossi con leggere sensazioni di cacao accompagnato dal caratteristico colore molto scarico che contraddistingue i vini dell'azienda. Un must da tenere in cantina per qualche anno ancora


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