Sabato 15 dicembre alle ore 17.00 al Ridotto del Teatro Magnani, tre studiosi ci hanno preso per mano e condotto alla scoperta della nostra Cattedrale. Si è infatti tenuta l'attesa conferenza “Romanico e Gotico del Duomo di Fidenza”, evento inserito nel cartellone degli eventi culturali di dicembre che ha visto la partecipazione di tre studiosi: Yoshie Kojima, autrice del volume “Storia di una Cattedrale” e docente alla Sophia University (Jochi Daigaku) di Tokyo, che ha parlato de “Il cantiere antelamico del Duomo di Fidenza”; Hisashi Yakou, docente di arte europea all'Università di Sapporo, con “La presenza di San Francesco nel Duomo di Fidenza”; Giovanna Valenzano, responsabile del dipartimento dei Beni Culturali di Padova e docente all’Università di Padova, con “L'uso dello spazio in una chiesa di pellegrinaggio nel medioevo europeo: San Donnino” soffermandosi su alcuni spazi all'interno della Cattedrale come la cripta, i matronei e la suddivisione della navata centrale avvalendosi di confronti con altre chiese di pellegrinaggio europee.
************Il nostro Duomo è tutto da scoprire: ce lo dicono Yoshie Kojima, Giovanna Valenzano e Hisashi Yakou
“Sono venuta a Fidenza nel 1990, nel febbraio del 1990 era c'era nebbia, ho visto il duomo come uscire dalla bianca nebbia e sono entrata nel sogno”, risponde così la studiosa giapponese Yoshie Kojima alla domanda del nostro Luigi Zanettini, assessore alla cultura, che le chiedeva il perché di tanta attenzione alla nostra cattedrale. Questo scambio, così breve quanto ricco, è avvenuto in margine alla conferenza che si è tenuta sabato 15 dicembre presso il Ridotto del Teatro Magnani e dal titolo “Romanico e Gotico del Duomo di Fidenza”.
Titolo in realtà un po' generico ed inadeguato a far intuire la ricchezza di contenuti delle tre relazioni di altrettanti studiosi intervenuti: Yoshie Kojima, illustre studiosa autrice del volume “Storia di una Cattedrale” e docente alla Sophia University (Jochi Daigaku) di Tokyo, che ha parlato de “Il cantiere antelamico del Duomo di Fidenza”, Giovanna Valenzano, responsabile del dipartimento dei Beni Culturali di Padova e docente all’Università di Padova, che si è soffermata sul tema “L'uso dello spazio in una chiesa di pellegrinaggio nel medioevo europeo: San Donnino” ed infine Hisashi Yakou, docente di arte europea all'Università di Sapporo, che ha illustrato “La presenza di San Francesco nel Duomo di Fidenza”.
Diciamo subito che i tre studiosi hanno stupito non tanto per, come si dice di solito la “dotta relazione” ma per la novità dell'approccio al nostro Duomo ed alla serietà dei loro studi. In poche parole una lezione, tre lezioni, che dicono quanto ci sia ancora da scoprire, da sapere sul nostro Duomo. Se questo messaggio ci viene da lontano, dal Giappone o da Padova, poco importante vuol dire che qui noi forse quella folgorazione di cui si diceva all'inizio non l'abbiamo avuto e che i nostri studi, articoli o altro sono spesso il frutto di intuizioni o ripetizioni di intuizioni precedenti.
Esordisce così Yoshie Kojima, dopo i ringraziamenti trasmessi con grazia orientale: “Oggi in questa sede, certo e' impossibile parlare di tutto quello che ho discusso nel libro, e invece vorrei prendere in esame le sculture nella facciata dove intervennero maestranze antelamiche. Questa parte fu costruita per prima, ovvero la costruzione è iniziata dalla facciata, quindi nel terzo quarto del XII secolo, dopo la distruzione della città da parte dei Parmensi, avvenuta nel 1152”. Il suo discorso si snoda quindi attorno a questo assunto della data di costruzione della facciata e della priorità della facciata rispetto al corpo della cattedrale. Inutile dire che un breve commento non può bastare per entrare appieno nelle argomentazioni, ma per i presenti all'incontro, il primo seme è stato seminato. La seconda relazione non è da meno.
Tribune (matronei) del lato sud
Peccato che la dottoressa Giovanna Valenzano non abbia potuto accedere al “matroneo” sud recentemente restaurato (mi chiedo il perché visto che già due anni fa ho potuto anche filmare il matroneo richiamato. L'argomento della relazione riguardava la distribuzione degli spazi all'interno della cattedrale. Segnalo due cose, importanti, lo spazio che chiamiamo “matronei” in realtà sono tribune il cui uso non è stato uniforme nel tempo e anche da luogo a luogo. Insomma il mito dei “matronei” come spazio per le “matrone” è poco più che una “leggenda metropolitana” senza una studio serio alle spalle. Ancora più interessante la parte riguardante la navata centrale. Anche questi argomenti di Giovanna Valenzano non possono essere liquidati in questo breve articolo.
San Francesco nel duomo di Fidenza
Arriviamo infine alla terza relazione, quella di Hisashi Yakou, docente di arte europea all'Università di Sapporo, che ha illustrato “La presenza di San Francesco nel Duomo di Fidenza”. Chi credeva di ascoltare una riedizione delle storie o leggende del passaggio di San Francesco a Borgo San Donnino e delle sue gesta in loco nei passati tempi, si è presto dovuto ricredere. San Francesco “é” oggi a Fidenza, anzi “al pari un apostolo” trova spazio nel Giudizio Finale dipinto bel catino dell'abside, il alto, sulla destra. E da qui si snoda il discorso Hisashi, che tocca l'essenza anche teologica della costruzione del nostro Duomo. Lo studioso ci parla di un altro fidentino di un certo Fra Gherardo o Gerardo che scrisse l' "Introduzione al Vangelo eterno" nel 1254, e l'anno dopo è stato subito condannato dalla commissione pontificale per il sospetto di eresia” ma che probabilmente lasciò traccia delle sue idee nel nostro Duomo. Ambrogio Ponzi
Articolo pubblicato sul settimanale "il Risveglio" n° 45 2012 Il Duomo di Fidenza: approfondimenti