Alla Scoperta della Vecchia Nizza

Creato il 13 agosto 2014 da Giovy

Le Viex-Nice - © 2014 Giovy


Per capire certi luoghi occorre fondare bene i piedi nella loro storia. Nel momento in cui comprendo la storia di un luogo e le sue paricolarità, un piccolo pezzettino di esso si piazza nel mio cuore e resta lì, a ricordarmi quando sia bello poter scoprire nuove cose.
In questi giorni di lavoro agostano penso un po' che vorrei vivere al mare, per poter staccare ogni tanto e andare a fare il bagno. Oggi vorrei tanto essermi svegliata a Nizza, nella Vecchia Nizza.
Nizza è uno di quei luoghi con personalità multiple: Losanna è così, Lugano anche, Tolosa proprio non ne parliamo... e Marsiglia, poi!
Ci sono città capaci di essere splendide, glamour e patinate da un lato e, due vie più in là, assumere una connotazione storica e popolare davvero impressionante.
Quando sono stata a Nizza era febbraio e la città già risplendeva di luce propria (non credo la perda mai).
La Promenade des Anglais mi ha conquistata e ammetto con tutta sincerità di essermi fermata da quelle parti ad ammirare la splendida luce che caratterizza Nizza e la sua costa.
Ho capito e amato Nizza quando, il secondo mattino del mio viaggio, mi sono inoltrata nella città vecchia.
A prima vista mi sembrava davvero una città ligure: case alte, strette, balconi verdi e vie davvero di dimensioni ridotte. Tutto (o quasi) in piano però, il che non guasta quando si cammina tutto il giorno.
La città vecchia è fatta di abitazioni, le porte delle quale riportano tutte delle aperture speciali, per far girare l'aria... altrimenti l'umidità ristagnerebbe in vie così piccole e strette.
Le Viex-Nice è fatta di colori dai toni caldi: ocra, rosso scuro, bordeaux, a volte anche di giallo, capace di risaltare su quel verde scuro dei balconi, sempre semichiusi anche se il sole, da queste parti, filtra davvero poco. Le case più "fortunate" si mostrano anche nella bellezza dei loro terrazzi, adornati di foglie verdi anche in pieno inverno... che qui non è mai pienamente freddo.
Girando per le stradine colme, ora, di negozi di souvenir mescolati alla perfezione con botteghe che sanno di tempi antichi, di bontà insuperabili e di qualcosa di speciale.
Penso ai negozi di formaggi (mio grande amore, comprerei tutto) o quelli di vino.
Penso ai ristoranti presenti da molto tempo e quelli aperti da poco.
Penso ad alcune piccolo boulangerie che hanno incrociato il mio sguardo.
Una delle cose che più mi ha attirato della Vecchia Nizza è la lingua nizzarda, presente ad ogni angolo, sui cartelli che segnalano i nomi delle vie.
Non è francese, non è ligure (un po' ci assomiglia), non è spagnolo e non è italiano.
Una volta mi dissero che l'unica Francia che parla Francese puro è l'Ile de France e la zona di Parigi.
Tutto il resto assume delle connotazioni regionali speciali.
La lingua nizzarda richiama sicuramente le lingue provenzali parlate ancora oggi nel sud della Francia ed io trovo che il suo suono sia davvero speciale.
Questa lingua ha in sé molto mare e tutte quelle vite che il mare ha portato a Nizza.
Appartiene sicuramente alla Città Vecchia e alla sue stradine strette, nelle quali il vento si incalana portando a tutti il profumo di quel mare blu, tanto bello, tanto ammirato.

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