Regione per regione, i migliori mercatini, le feste e i concerti da non perdere
Mancano 25 giorni all'arrivo del Natale e ogni regione del nostro Paese si sta preparando a celebrarlo, ognuna a suo modo. Non siete curiosi di viaggiare alla scoperta delle più belle tradizioni natalizie italiane? Le manifestazioni sono tantissime e variegate. Qui di seguito troverete una selezione delle più belle presenti nel Nord Italia...
Lombardia: soprattutto a Milano, il Natale è sinonimo di "panetun". Sulla sua origine vengono narrate svariate leggende, pare che il “pane di tono”( pane grande, così come lo chiamava Pietro Verri) fosse presente sulle tavole milanesi già dal Duecento, ma la più famosa è sicuramente quella del garzone di fornaio,Toni, che ebbe l'idea di arricchire il semplice pane con ingredienti costosi e pregiati( burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita), pare per deliziare il palato di una bella golosa...
Una curiosità: due sono le pasticcerie che si contendono il primato di averlo inventato, la pasticceria Biffi e la pasticceria Cova. A voi il confronto...
Non è dicembre senza la Fiera degli Obej Obej, in concomitanza con la festa del patrono cittadino Sant'Ambrogio (quest'anno dal 7 al 10). Si tratta di uno dei mercatini natalizi più importanti e belli di Milano (il nome Obej Obej deriva appunto dall'esclamazione in dialetto milanese: oh belli, belli!) che per oltre un secolo ha animato la zona adiacente alla Basilica di Sant'Ambrogio. Dal 2006 ha cambiato location e si svolge in Piazza Castello, dove continua ad essere un tripudio di bancarelle coloratissime che vendono davvero di tutto.
Nel menu natalizio milanese non può mancare:
Consommè di cappone in gelatina, tortellini o casoncelli in brodo, cappone ripieno (con tritato di uova grana e mortadella) accompagnato da mostarda di Cremona, stecchini (spiedini di pollo e vitello) con insalata e come dolci: torrone, panettone o la sbrisolona.
Trentino: la festa del Natale ha il sapore della tradizione culturale mitteleuropea alpina. I centri storici si animano di luci, colori, e profumi dei mercatini natalizi e delle loro caratteristiche bancarelle che, in omaggio alla tradizione alpina, ricordano delle delle vere e proprie casette in legno. Infine una tra le tradizioni più sentite è quella della Adventskranz, la corona dell’Avvento, accompagnata dall’Adventskalender, il calendario dell'Avvento. La corona è costituita da un intreccio di rami di abete bianco, un nastro rosso di seta e quattro candele rosse che indicano le domeniche che precedono il Natale. Ogni domenica in famiglia si accende una candela e si cantano le canzoni tradizionali. Il calendario dell’Avvento, invece, viene regalato ai bambini che, dal 1° al 24 dicembre, al mattino, aprono una delle finestrelle del calendario per scoprire il regalino che vi si nasconde dietro. Una curiosità: a Bolzano, ogni anno dal 1°al 24 dicembre, in via della Posta, la facciata dell'edificio Max Valier viene trasformata in un immenso calendario dell'Avvento mentre a Vipiteno il calendario è presente in tutto il centro storico.
Nel menu natalizio trentino non può mancare:
I canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e brodo condite con spinaci, funghi porcini o fegato di vitello), i strangolapreti (gnocchetti di pane, latte uova e foglie di coste) conditi con burro, salvia e parmigiano, capriolo o capretto al forno con patate e per dolce lo strüdel e lo zelten.
Friuli Venezia Giulia: la regione vanta antichissime tradizioni natalizie che si manifestano maggiormente nelle rappresentazioni sacre dei presepi. Da dicembre a gennaio le antiche leggende di origine mitteleuropea rivivono nelle piazze delle maggiori città. Tra le mille manifestazioni una tra le più belle è sicuramente quella del Palio dai Pignarulars di Tarcento (Ud), l'ultima del periodo natalizio. La festa ha origini celtiche e vede sfidarsi le diverse frazioni del paese, rigorosamente vestite in costume trecentesco in una spettacolare corsa di carri infuocati, seguita poi dalla rievocazione storica dell'investitura dei Castelli di Coja. In chiusura l'evento più atteso: l'accensione del falò epifanico (pignarul).
Nel menu natalizio friulano non può mancare:
Brovada e muset (zuppa di rape e cotechino) con polenta, trippa con sugo e formaggio, cappone e come dolce la gubana (impasto di noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum, avvolto in fragrante sfoglia) o le castagnole.
Valle d'Aosta: Il Natale valdostano è caratterizzato dall'usanza di allestire un presepe vivente nelle vie delle città. Il presepe viene spesso animato dai bambini mentre gli adulti rappresentano le attività del passato per le vie dei borghi e offrono bevande e gustosissimi spuntini ai visitatori. Inoltre è tradizione che la sera del 24 dicembre, in tutte le parrocchie della regione, venga celebrata la Messa di mezzanotte e che, all'uscita, ci si scambi gli auguri di Natale tra una fetta di panettone, una tazza di cioccolata calda e un bicchierino di vin brulé.
Nel menù natalizio valdostano non può mancare:
Una fetta di mocetta su crostini e miele (salume di muscolo di vacca, pecora o capra, essiccato e aromatizzato con erbe di montagna, ginepro e aglio), qualche assaggio di lardo con castagne cotte e caramellate con miele, qualche crostino con fonduta e tartufo, un po' di zuppa alla Valpellinentze (cavolo, verza, fette di pane raffermo, fontina, brodo, cannella e noce moscata) come dolce pere sciroppate servite con crema di cioccolato e panna montata e una tazzina di caffè mandolà (aroma caffè dall'aroma molto robusto) alle mandorle tritate accompagnato da tegole ( tipici pasticcini secchi)
Veneto: la regione è molto legata alla figura di Santa Lucia in onore della quale vengono organizzate diverse manifestazioni che culminano con i tradizionali “banchéti de Santa Lussia”, in piazza Bra a Verona. Lo scenario della festa è reso ancora più suggestivo dalla bianca stella cometa posta sul punto più alto dell'Arena, vero simbolo del Natale a Verona.
Infine, un'altra tradizione natalizia tipica del Veneto sono i mercatini allestiti nella laguna di Venezia dove è immancabile l'angolo di assaggio del vin brulé.
Nel menu natalizio veneto non può mancare:
Soppressa all’aceto, ravioli in brodo di cappone, lesso di cappone o lesso di manzo "al cren" (salsa di rafano) con contorno di purè di patate e insalata di radicchio rosso e come dolci il pandoro e i buonissimi torroni di mandorle.
Piemonte: il Natale in Piemonte viene spesso celebrato attraverso sacre rappresentazioni, presepi scultorei e viventi. Tra le tante manifestazioni quella dei Pastour (i pastori in piemontese), messa in scena dell'adorazione popolare del bambino Gesù, è la più nota e diffusa in tutta la regione. Personaggio tipico è "Gelindo", che nella notte di Natale guida i pastori verso la chiesa dove i figuranti porgeranno le loro offerte al Salvatore.
Nel menu natalizio piemontese non può mancare:
Insalata di carne cruda all'albese, peperoni in bagna cauda (salsa a base di olio, aglio e acciughe), acciughe al verde, flan del cardo, tortino al porro, agnolotti al plin con sugo d'arrosto, risotto con radicchio o al barolo, arrosto di cappone, misto di bollito con salse, carote e patate al forno e
come dolci: torta gianduia e zabaione, torrone d'Alba.
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