La Polonia, che conta otto milioni di visitatori all’anno, è situata nel cuore dell’Europa. È stata in passato un luogo di unione e di divisione tra l’Europa dell’est e dell’ovest e la sua capitale Varsavia è da sempre una città esuberante, movimentata, piena di vita. Sempre orgogliosa del suo passato particolarmente tormentato ha conservato caratteristiche che l’accomunano alle altre capitali dell’occidente europeo.
Il suo spirito giovane la rende una città unica. Il brillante connubio tra antico e moderno, riscontrabile nella mentalità e nell’architettura, si realizza nel pieno rispetto delle tradizioni, assecondando la spinta naturale verso l’evoluzione.
Grazie all’aeroporto Warsaw Chopin Varsavia è un punto di snodo per i trasporti nazionali e internazionali del Paese. l’aeroporto è situato a soli 13 chilometri dal centro cittadino e si collega alla capitale con un efficiente servizio ferroviario metropolitano. La stazione ferroviaria principale “Centralina” si trova nel cuore della città, a pochi passi dal Palazzo della Cultura e della Scienza, eretto in soli tre anni quale dono dell’Unione Sovietica e per questo non molto amato, mentre la stazione degli autobus è immediatamente ad ovest.
Per le informazioni turistiche di Varsavia è attivo il sito www.warsawtour.pl. dell’Ufficio turistico di Varsavia diretto da Barbara Tekieli. Per informazioni sulla Polonia si può consultare il sito dell’ Ente Nazionale Polacco per il Turismo: www.polonia.travel/it.
Situata nel cuore della pianura della Masovia, Varsavia prende il nome da due innamorati ai quali una fiaba medievale attribuisce il ruolo di fondatori della città. La leggenda racconta che dalla Vistola sarebbe uscita una sirena, attuale emblema della città, che avrebbe convinto i due innamorati a fondarla. Un’altra leggenda racconta che due sorelle sirene, nuotando nel Baltico presero strade diverse, una approdò a Copenaghen e l’altra risalì la Vistola per riposarsi in un luogo che oggi è la città vecchia di Varsavia, dove prima fu catturata e poi, mossa a pietà del suo pianto, fu liberata dal figlio di un pescatore a cui avrebbe promesso aiuto in caso di difficoltà. Certo è che di statue della sirena a Varsavia ce ne sono ben tre (una in bronzo nella piazza del mercato della città vecchia, un’altra in zinco è posta sul viadotto di Markiewicz e un’altra nella zona del Ponte Swietokrzyski). Ma naturalmente ce ne sono molte altre piccole statue in giro per Varsavia che nessuno è riuscito a contare.
Varsavia è un fiorente centro culturale, con concerti di musica contemporanea in autunno e di jazz alla fine di ottobre. Da non dimenticare che Chopin, da bambino prodigio, fu educato a Varsavia e tanti sono i posti che lo ricordano.
Molti sono i concerti, che propongono la musica del grande musicista, come quelli che si tengono ogni domenica, fino alla fine di settembre nel parco reale di Lazienki, nel giardino delle rose, sotto il monumento che lo ritrae come poeta del pianoforte. Nel parco ci si può sedere su panchine multimediali, uniche nel loro genere, installate nel 2010 nel duecentesimo anniversario della sua nascita, che permettono, premendo un pulsante, di poter ascoltare le sue composizioni più significative. Il Parco Lazienki è una delle mete preferite delle passeggiate dei cittadini di Varsavia e dei turisti. Incantevoli sono gli edifici storici all’interno del parco: il Palazzo sull’Acqua, che si riflette con il suo colore bianco nelle acque del laghetto, l’Anfiteatro estivo e il palazzo Mysliewicki. Il Tragitto Reale termina con il Palazzo del Belvedere, fino al 1994 residenza del capo dello Stato Polacco. Varsavia è una città molto estesa e i luoghi di interesse sono posizionati in varie parti della città; il centro storico, fu trasformato più volte e per la sua perfetta ricostruzione post bellica, avvenuta dal 1949 al 1963, è stato inserito nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. All’indomani del disastro i cittadini, salvarono piccoli e grandi frammenti per ricostruire il castello reale, andato completamente distrutto dalla furia dei nazisti, ed oggi è diventato un museo. Le perle della collezione sono rappresentate dai due dipinti di Rembrandt, nonché dalle vedute settecentesche del Canaletto, che furono di grande aiuto durante il rifacimento della città stessa.
Per poter meglio comprendere la storia e la forza di ripresa del popolo polacco occorre visitare anche “Il Museo dell’Insurrezione di Varsavia” che risale a dieci anni fa e a tutt’oggi ha registrato cinque milioni di visitatori.
Harry di Prisco