Il vertice europeo sull’allarme immigrazione è stato un flop per l’Italia, accontentata con spiccioli e qualche nave, ma per i profughi che si arrangi.
Dopo mesi e anni di richieste di aiuto e collaborazione da parte dell’Italia e, soprattutto, dopo il record di migranti morti annegati nel Mediterraneo, l’Europa ha deciso di aumentare i fondi a disposizione nei piani Triton nel Canale di Sicilia e di Poseidon nel mare della Grecia e di mandare qualche nave per rafforzare i soccorsi, ma per il problema profughi l’Italia dovrà arrangiarsi.
Allarme immigrazione: l’Europa non vuole i profughi.
Dunque, va bene per soldi (peraltro insufficienti per gestire l’accoglienza) e mezzi, ma no all’arrivo di migranti sul proprio territorio.
In prima fila la Gran Bretagna. Il Premier David Cameron promette navi per le operazioni di ricerche e salvataggio, in modo indipendente da Triton pur collaborando con Frontex e con l’Italia, ma mette le mani avanti e dice che la Gran Bretagna non accetterà richieste di asilo e che i profughi raccolti in mare verranno consegnati al territorio più vicino, che è quello italiano. La Cancelliera Angela Merkel promette navi anche lei, purchè stiano dentro il budget e poi precisa: “pago ma non ci credo”.
La ripartizione dei profughi tra i 28 Stati membri resta, dunque, sulla carta. E questa sarebbe la solidarietà europea?
Intanto è sempre più allarme immigrazione e continuano le polemiche e continuano gli sbarchi. Da gennaio ad oggi sono sbarcati in Italia più di 35mila immigrati, entro fine anno arriveremo almeno a 250mila. Lampedusa è scoppiata, sono scoppiati i centri di accoglienza, i Sindaci non ce la fanno più e si rifiutano di continuare ad accogliere i richiedenti asilo disseminati dai Prefetti per tutto il Paese. L’Italia è al collasso.
Dai centri di accoglienza molti scappano e si moltiplicano le baraccopoli in giro per l’Italia. Si sta rischiando di ridurre, soprattutto la Sicilia, la Calabria ed in generale il Sud del nostro Paese, in un enorme contenitore, uno sterminato Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo), come quello di Mineo.
Intervenire o sarà troppo tardi.
Il vertice europeo, in pratica, non ha deciso nulla: niente azioni contro gli scafisti, nessuna redistribuzione dei richiedenti asilo, nessuna iniziativa in Libia. Gli egoismi hanno prevalso.
Certo, viene triplicata la dotazione di fondi per Triton, vengono aumentate le imbarcazioni e anche aerei ed elicotteri che verranno disposti nel sud del Mediterraneo, ma non bastano per combattere l’allarme immigrazione. Le due questioni di fondo, cioè cosa fare dei disperati che arrivano sui barconi e come lottare efficacemente contro gli scafisti, restano lì insolute, proprio per gli egoismi di chi non vuole prendersi responsabilità militari e soprattutto di chi non vuole prendersi una quota dei migranti.
E ricordiamoci, infine, che ogni ritardo o rinvio di azioni in Libia serve soltanto a permettere all’Isis di rafforzarsi e di conquistare territori e pozzi di petrolio. Un intervento immediato potrebbe risultare positivo e risolutivo, mentre un futuro califfato libico forte e consolidato potrebbe rappresentare un grosso problema.
Insomma, l’Europa ancora una volta si è girata dall’altra parte e l’Italia ha dimostrato, come al solito, di essere un Paese debole nelle relazioni internazionali, inconsistente e senza palle, senza nerbo, senza carattere. Non contiamo proprio una cippa.
E Renzi che aveva promesso di sbattere i pugni sul tavolo per farsi ascoltare….mah….