Come si può anche soltanto immaginare un mondo senza cioccolato? Strano a dirsi, eppure potrebbe essere così, almeno stando a quanto annunciato dal più grande produttore di dolciumi di tutto il mondo sulle pagine del britannico The Independent. Consumiamo più cioccolato di quanto ne produciamo: secondo la Barry Callebaut Group, che ha sede in Svizzera, la crescente domanda sta facendo lievitare i prezzi dei prodotti, arrivati a più del doppio rispetto a 8 anni fa.
Le vendite continuano a crescere: nel 2013/2014 l’azienda ha venduto 1,7 milioni di tonnellate, con un aumento di più del 10% rispetto all’anno precedente. Di fronte ad una domanda sempre maggiore, però, ci sono piantagioni che non riescono più a produrre le quantità necessarie, a causa di siccità ed epidemie che colpiscono le piante.
Volete sapere da dove viene la maggiore domanda? Dai Paesi asiatici, dove è addirittura inarrestabile. La Barry Callebaut ha aumentato le vendite in Asia del 9,3% soltanto nello scorso anno. Ancora prima di quelle del colosso svizzero del cioccolato, c’erano già state previsioni già abbastanza allarmistiche di Mars, relative ad un grande deficit, che potrebbe arrivare al milione di tonnellate all’anno entro il 2020. L’azienda ha aperto all’inizio di quest’anno un nuovo stabilimento per soddisfare la domanda sempre più crescente. Nel 2010 John Mason, direttore esecutivo del Nature Conservation Research Center del Ghana aveva formulato una preoccupante previsione: in 20 anni il cioccolato diventerà come il caviale, così raro e costoso che la maggior parte delle persone non potrà permetterselo.
Perché il cioccolato sta finendo? Le altre cause
A contribuire alla crescita esponenziale dei prezzi, tuttavia, hanno anche contribuito altri fattori, come ad esempio alcune speculazioni finanziarie o l’allarme ebola. Il 70% del cacao mondiale, infatti, proviene dall’Africa Occidentale: caos e restrizioni per la paura della diffusione di un epidemia globale hanno fatto calare la produzione mondiale di cacao dello 0,7%.
Insomma, ne viene fuori un quadro decisamente poco positivo. Meglio confortarsi con un pezzo di cioccolato… o forse no.