E’ forse uno degli studi più interessanti quello condotto presso l’Università del Michigan, negli Usa, che ha rinvenuto una preoccupante relazione tra il cambio dell’ora legale e l’aumento dei casi d’infarto. E parliamo di preoccupazione anche perchè, ricordiamo, nella notte tra il 28 e il 29 marzo prossimo torna l’ora legale, con la lancetta degli orologi che andrà impostata un’ora avanti facendo perdere a tutti un’ora di sonno.
Secondo la ricerca americana nel lunedì successivo all’introduzione dell’ora legale il numero di infartuati aumenterebbe di circa il 25% rispetto ad un giorno normale. La spiegazione scientifica di questo nesso causale che sembra ripetersi costantemente è nella perdita di sonno per gli individui e nei cambiamenti, seppur impercettibili, in atto nell’orologio interno del nostro organismo. Quattro lunedì sono “a rischio” secondo lo studio americano, i quattro lunedì successivi all’introduzione dell’ora legale, durante i quali l’aumento dello stress collegato alle difficoltà di riposo notturno andrebbe a favorire un numero più elevato d’infarti. La riprova della tesi degli studiosi, inoltre, si ha con la reintroduzione dell’ora solare: quando si dorme un’ora di più, infatti, i casi di infarto si riducono del 21% rispetto alla norma, confermando, quindi, l’essenzialità del riposo per la nostra salute cardiaca. La ricerca condotta ha destato notevole interesse nella comunità americana tanto che numerosi attivisti si stanno mobilitando affinchè il cambio dell’ora vengo abolito a favore dell’introduzione di un’unico orario “standard” da seguire per l’intero anno.
- Ricerca di: Università del Michigan
- Conclusione: L’insonnia causata dall’introduzione dell’ora legale può favorire l’aumento del numero di casi d’infarto