Ogni persona consuma quotidianamente solo 90 grammi di pane che sono niente a confronto col chilo che invece veniva mangiato da ogni singolo individuo nel 1861. Quantità che indicano un forte calo del consumo di pane che ha raggiunto un record negativo nel 2014.
Le statistiche sono sempre più preoccupanti:
1980: 230 grammi a testa
1990: 197 grammi
2000: 180 grammi
2010: 120 grammi
2012: 106 grammi
2013: meno di 100 grammi
A lanciare l’allarme è stata Coldiretti che ha affermato che molte specialità tradizionali regionali sarebbero addirittura a rischio scomparsa. Tra questi c’è il Par ner della Valle d’Aosta, il pane di Chiaserna delle Marche e anche il pane Cafone della Campania che da sempre risulta essere uno tra i pani più apprezzati in tutta la penisola. In aumento sono invece i prodotti come crackers, pani speciali e grissini, mentre il pane preferito dalle famiglie italiane è quello artigianale che è sempre più richiesto nel mercato.
La situazione però è ben diversa per gli altri Paesi dove invece si consumano chili e chili di pane:
Turchia: 105 chili pro capite
Cile: 96 chili pro capite
Argentina: 76 chili pro capite
Svizzera, Polonia e Grecia: 70 kg pro capite
Irlanda: 68 chili pro capite
Ungheria e Olanda: 60 chili pro capite
Germania: 55 chili pro capite