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Allattamento prolungato sì o no? Certo che Sì!

Da Supergenitori
Allattamento prolungato sì o no? Certo che Sì!Lo ammetto, quando in una delle prime visite la pediatra mi disse che sarebbe stato bene che allattassi il mio piccolino almeno per un anno, pensai che fosse pazza. Non conoscevo nessuno o quasi che avesse allattato per così tanto tempo. Ero poi ancora nella fase di rodaggio, quella in cui ci si deve ancora prendere la mano, in cui il seno duole da morire, in cui ti ritrovi all'improvviso col latte che schizza dai seni imbrattando anche la maglietta e in cui il piccolino spesso e volentieri impiega ore per sfamarsi perché si addormenta attaccato al seno ogni due minuti. A giudicare poi da quello che sentivo in giro, sembrava quasi che allattare fosse considerato un vero e proprio vizio da togliere il prima possibile.Trascorso il periodo di rodaggio, però, ho iniziato ad apprezzare gli innumerevoli lati positivi dell'allattamento al seno: il seno che non duole più, il piccolino che si sfama sempre in minor tempo, il fatto che il latte sia sempre pronto ad ogni ora del giorno e della notte e sempre alla temperatura giusta, per uscire non occorre prendersi dietro biberon, pappe, pappette, scaldalatte, scaldapappe ecc ... e poi l'aspetto più bello, quello coccoloso, affettuoso, quello che scalda il cuore sia della mamma che del bebè, la coccola che più mi mancherà quando il mio piccolino sarà diventato un ometto. Perché non puoi dire ok, provo a smettere di allattare e poi massimo ricomincio. Eh, no! Una volta che smetti non puoi più tornare indietro e forse mai più ti ricapiterà di poter vivere un'altra esperienza del genere.Ora che il fatidico anno si avvicina, quindi, la mia voglia di smettere di allattare è pari a zero. Ho perciò iniziato ad informarmi sull'allattamento prolungato, scoprendo un mondo sconosciuto ai più. Ho constatato, infatti, che c'è una disinformazione pazzesca in merito a questo argomento.
L'OMS, per esempio, insieme all'UNICEF e ai vari organismi mondiali che si occupano di salute e alimentazione, consigliano di allattare al seno per ALMENO DUE ANNI, più volte al giorno! Quando ho letto questa cosa mi si è aperto il cuore ;D. E l'"almeno" è considerato "finché mamma e bambino lo desiderano". Quest'anno, poi, anche il Ministero della Salute si è schierato a favore dell'allattamento prolungato emanando un comunicato nel quale lo difende a spada tratta. Ma allora perché se gli organismi più autorevoli in merito a salute e alimentazione raccomandano di allattare i nostri figli il più possibile, abbiamo così fretta di svezzarli? E con svezzarli non dico un po' alla volta, seguendo le esigenze e i ritmi del bimbo, ma togliergli, magari da un giorno all'altro, la cosa più soddisfacente e bella che probabilmente abbiano mai conosciuto nella loro, fino ad ora, breve esistenza. E magari, beffa delle beffe, si fa coincidere lo svezzamento col ritorno della mamma al lavoro, così che il povero pupetto si ritrova senza la mamma per parecchie ore al giorno (lui mica sa che la mamma torna e tornerà sempre) e senza nemmeno più la consolazione del seno una volta che la mamma torna dal lavoro. Vista dai loro occhi direi proprio che sembra una vera crudeltà, anche se in buona fede.
Già la parola "svezzamento" non mi sembra carina. Deriva infatti proprio da "vezzo", in pratica significa: "togliere un vezzo", quindi anche la lingua italiana stessa considera l'allattamento materno un vizio. Ma si potrà considerare un vizio l'alimento più nutriente e salutare che esista sulla faccia della terra? Il miglior cibo possibile che si possa dare ai propri figli?
Il latte materno, infatti, non è perfetto solo per i bimbi di pochissimi mesi, ma anche per quelli più grandi, ed è proprio a questo a cui mi riferivo parlando di disinformazione radicata nella nostra società.
Si tende a credere che siano le pappe a far crescere e a dare nutrimento, relegando il latte materno a mera coccola prima di addormentarsi la sera. Invece no! E' proprio il latte a dare il giusto nutrimento, concentrando in poco tutte le calorie di cui i nostri bimbi necessitano per crescere sani, insieme a tutta quella dose di vitamine, sali minerali, proteine e anticorpi presenti sempre nella giusta misura. Il latte materno è in pratica sempre calibrato e dosato per dare loro tanto in poco, perché il loro stomachino è ancora troppo piccolino per assumere tutto ciò di cui hanno bisogno solo con i solidi. Ecco perché sono le pappe (cioè tutto ciò che non è latte) a essere considerate di completamento, non il latte, che invece resta e deve restare l'alimento principale della loro alimentazione.
Forse questa fretta di svezzarli è figlia proprio di una società che va sempre di corsa, che vuole che i nostri figli diventino autosufficienti il prima possibile, e forse anche del progresso insano di una società "ricca" che valorizza le cose solo in base al costo che hanno e quindi snobba il latte materno perché non costa nulla e tutti o quasi lo possono avere.
Per maggiori informazioni visita i siti MAMI.org (Movimento Allattamento Materno Italiano) , lllitalia.org (La Leche League Italia) oppure leggi il libro Il mio bambino non mi mangia di Carlos Gonzalez.
Mammamiacheblog.blogspot.it

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