Allattare proprio figlio è un gesto d’amore, attraverso il quale si stabilisce un legame unico ed indissolubile. L’allattamento però, oltre ad essere importante da un punto di vista psicologico sia per la donna che per il bambino, assume un ruolo importante anche per la salute della neomamma; infatti, può essere un aiuto per la prevenzione del tumore alla mammella, una delle neoplasie maggiormente diffuse.
Far attaccare al seno il proprio piccolo è un modo naturale per abbassare il rischio di ammalarsi perché vengono messi in atto delle modificazioni utili a contrastare l’insorgenza del cancro. Secondo una ricerca condotta presso l’Università di Oxford e pubblicata sulla rivista scientifica “British journal of cancer” i fattori fondamentali per limitare questa patologie, oltre all’allattamento al seno, riguardano anche il numero di figli e la predisposizione genetica. Dalla ricerca è emerso che le donne che hanno avuto più di due gravidanze hanno un’incidenza inferiore di tumore.
In particolare, i ricercatori hanno sottolineato che sia necessario prolungare il periodo dell’allattamento a più di sei mesi.
I fattori di rischio però non si possono limitare soltanto alla procreazione ma riguardano una sfera molto più ampia; infatti, oltre a seguire una stile di vita sano ed attivo è necessario curare l’alimentazione, limitando i superalcolici, l’alcol ed il fumo. Fra i cibi è importante limitare i grassi,i condimenti eccessivi e gli zuccheri semplici; meglio puntare su verdura fresca e di stagione e le proteine del pesce e della carne.
La prevenzione del tumore al seno, oltre ai metodi naturali, deve avvalersi anche di altri supporti fondamentali come le visite mediche periodiche che comprendono sia la mammografia che l’ecografia. In genere, la mammografia viene consigliata alle donne di età compresa fra i 50 ed i 69 anni una volta ogni due anni. Bisogna però sottolineare che nei casi in cui vi sia una storia di familiarità la prevenzione deve essere decisamente più accurata.