Alle radici di L’arte d’amare
di Francesco Alberoni
I colori dell'amore, olio su tela di Donatella Signorino
In questi giorni è uscito nelle librerie L’arte di amare, voglio ricordare le radici di questo libro. Nel 2005 dopo aver scritto Sesso e amore ero giunto alla conclusione di aver detto tutto ciò che sapevo sull'innamoramento e l’amore e avevo annunciato che non avrei più scritto nessun saggio in questo campo. Sbagliavo, lo avrei fatto a solo dopo un lungo viaggio che ho raccontato nel romanzo I dialoghi degli amanti. E qui che viene esposta non come saggio ma in forma di romanzo l’idea che l’innamoramento non sia un fuoco di paglia che dura pochi mesi un anno: esso può durare moltissimo, anni ed anni, con un piacere erotico che cresce e si rinnova continuamente, fino a sfociare in una beatitudine che nessuno dei due protagonisti avrebbe nemmeno immaginato.
Il libro è ambientato nel futuro, ma si riferisce ad una situazione presente in cui si cerca il sesso promiscuo, la perdita di se nella collettività, nella droga, in cui molti non credono che l'innamoramento sia la strada per realizzare una profonda intesa spirituale ed una sessualità estatica. Ma cercano la varietà, la diversità, il disordine e considerano l’infedeltà necessaria per allargare l‘esperienza. Mentre agendo così tutto diventa più superficiale, labile, la felicita si riduce ad un istante che svanisce per lasciar posto ad un oscuro senso di mancanza, di vuoto e di solitudine. Nel libro questa situazione è esasperata, portata all'eccesso I due protagonisti nascono in un ambiente geneticamente diverso per cui non sanno chi sono, cosa desiderano, che cosa li appaga e lo scoprono solo dopo molti errori prima attraverso la loro amicizia, poi nell'incontro erotico e, infine, in un grande amore. Il libro li segue nella scoperta dei propri corpi, della loro bellezza, del piacere che si danno reciprocamente e che diventa estasi nell'amore totale. Essi si dicono tutto, non mentono, agiscono e parlano con il candore di due bambini, di due adolescenti che scoprono stupiti, incantati il piacere dell’intimità e dell’orgasmo. Mostra, attraverso la loro esperienza, l’importanza della fiducia reciproca, della sincerità, della libertà per realizzare un amore totale che dura. E il valore, il piacere della assoluta fedeltà perché il contatto con un'altra persona inquinerebbe l’isola incantata che i due amanti hanno creato. I dialoghi degli amantiè perciò un libro di educazione sessuale, sentimentale e sociale, un itinerarium corporis et cordis che potrebbe essere dato dalle madri alle loro figlie quando hanno raggiunto i diciotto anni per aiutarle ad evitare gli errori e cercare un amore totale felice. Un amore però che non è isolamento dalla società, ma piena partecipazione perché i due amanti lottano fianco a fianco una drammatica battaglia politica per l’umanità.
Stilisticamente il romanzo è nuovo perché è un unico dialogo, non vi sono descrizioni di paesaggi, di pensieri, di emozioni, ma solo ciò che si dicono, si raccontano si confessano i due amanti. Tutto è essenziale. Esso inoltre non appartiene ad un solo genere, avventura, fantascienza, erotismo, amore, politica, ma a tutti questi generi insieme. Leggendolo bisogna solo ricordare che sono due amanti che si parlano, si confidano, con una totale fiducia reciproca. Questo il significato filosofico e pratico de I dialoghi degli amanti, che dal mio punto di vista costituisce il seguito e il completamento di Innamoramento amore trent'anni dopo, rivolto ad una generazione che ha già compiuto la rivoluzione sessuale e quella femminista, ma che sta dimenticando una seconda volta il significato dell‘innamoramento individuale e si perde nuovamente nel disordine della promiscuità e delle esperienze superficiali ed artificiose. I dialoghi degli amanti sono usciti nel 2009. Nei mesi successivi ho capito che questi stessi concetti potevano essere esposti in forma sistematica e inseriti in una teoria generale dell’innamoramento e dell’amore. Così è nato L’arte di amare col suo sottotitolo, un grande amore erotico che dura. Tutti i diritti riservati
Francesco Alberoni, sociologo e scrittore
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