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Alleggeriamo la cartella dei nostri figli

Da Coach Firenze

problemi scuolaPubblicato da Elena Tagliaferri
su Genitori Channel

 

A meno di un mese dal suono della prima campanella già si sentono le prime preoccupazioni di molti genitori sulla scuola. Le perplessità, e molto spesso le lamentele, spaziano dalla quantità e difficoltà dei compiti, alla pesantezza delle cartelle, agli atteggiamenti dei compagni di classe oppure ai metodi o agli argomenti oggetto di insegnamento.

“Mia nipote che va ad un’altra scuola fa delle cose diverse”… “la maestra risponde sempre male”… “la mamma di Tizio mi ha raccontato che…” “il Professore di matematica non è largo di voti”…Spesso molte di queste preoccupazioni non nascono nemmeno dalla nostra esperienza diretta, a volte sono discorsi riportati da altri genitori, commenti distratti oppure imprecisi dei bambini oppure di aspettative.

 Senza voler sminuire ne minimizzare episodi gravi oppure eclatanti, in tutti gli altri casi mi chiedo: quanta di questa preoccupazione è fondata? E soprattutto quanto è utile per i figli?

Come genitori siamo naturalmente portati a trovare la soluzione a tutti i problemi dei nostri figli. A volte la tentazione di “sostituirci” a loro nei compiti oppure nel rapporto con insegnati e compagni di classe è davvero forte. “Per mio figlio desidero il meglio!”… aspirazione legittima che spesso ci porta a illuderci di poter creare un ambiente ovattato nel quale i figli possono muoversi senza nessun tipo di ostacolo e conflitto. Dimenticandoci che per diventare autonomi nella vita spesso è necessario cadere, farsi male e trovare le risorse per rialzarsi.

Un problema apparentemente più difficile, dei compiti in più, compagni di classe portatori di esperienze e di educazione “diverse” da quelle familiari possono infatti costituire una “palestra” nella quale i nostri figli possono accrescere e sviluppare la loro autonomia.
Come diceva Virginia Satir (psicoterapeuta familiare): “La vita non è quella che dovrebbe essere. La vita è quella che è. È il modo in cui l’affronti che fa la differenza”.
E se siamo sempre pronti ad affrontarla al loro posto come faranno in quelle situazioni dove non potremo sostituirci a loro?

Come genitori spesso è necessario fare un passo indietro e riconoscere quanti di questi problemi appartengono a noi piuttosto che ai nostri bambini. Spesso siamo noi a sollevare le questioni e a proiettare le nostre ansie e paure su di loro. In questi casi è necessario tranquillizzarci e guardare la questione in modo distaccato, magari confrontandoci e sentendo il parere di altri genitori o degli insegnanti evitando di coinvolgere in prima battuta i bambini.
E se davvero il problema appartiene a loro partiamo dal presupposto che i figli hanno una loro  saggezza e che sono in grado di trovare una soluzione autonoma ai loro piccoli o grandi problemi. Il nostro compito è quello di ascoltarli con attenzione, comprendere il loro punto di vista e aiutarli nella ricerca di una soluzione. E soprattutto rassicurarli: dire sempre loro che possono farcela e che, per ogni necessità possono contare su di noi.



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