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Allegria!

Creato il 11 novembre 2010 da Enricobo2
Nebbia fitta e temperatura attorno allo zero questa mattina. Buon segno, vuol dire che è tornato il bel tempo, c'è il sole in alto, tra un poco si farà largo a colorare di oro zecchino le foglie che ancora si ostinano a stare sui rami lunghi e neri, come quelli del lungo viale del cimitero. Sono passato di lì a trovare i miei, stamattina presto. E' un luogo di pace, pieno di gente tranquilla che si è lasciata alle spalle tutti i problemi che avranno angustiato le loro vite. Un luogo sereno dove il frizzantino dell'aria che ti pizzica le guance, non sembra dare fastidio, anzi ti accompagna mentre cammini lungo gli infiniti camminamenti, bordati da marmi che la brina ha reso lucidi. Ne stanno facendo un'ala nuova. Migliaia di posti allineati, ordinati, in attesa di un acquirente che a poco a poco si riempiranno, senza fretta, ma in sicurezza. Un business certo che non può avere crisi, pochissimi sono gli immortali, pochi pensano di esserlo. La periferia di Alessandria invece è piena di spettri di case nuove che nessuno compra, fantasmi che baluginano nella foschia che avvolge una città morente, una città di vecchi con pochi figli in attesa di andarsene.
Chi volete che compri nuove case in una città che perde continuamente abitanti, che invece comprano loculi ; quelli sì che servono. Seppellire un morto è un atto di pietà che distingue la nostra specie. Tutto ciò che muore va seppellito, se no puzza. Anche un governo morto va seppellito in fretta, non è bello tutto l'odore di marcio che si spande dappertutto prendendoti in gola. Ai tempi della prima repubblica qualcuno diceva che in fondo è meglio un governo incapace istituzionalmente di fare alcunché piuttosto di uno che faccia danni e forse c'è una grande verità in tutto questo, ma è quell'odore che da fastidio. Uscendo dalla porta monumentale, il sole sta facendo già capolino nell'umidità. Gli alberi di Ginko biloba del viale sono ormai quasi completamente spogli e sotto, cammini calpestando il mirabile tappeto d'oro delle loro foglioline primordiali a ventaglio. Che peccato che sotto, nascosti qua e là come mine antiuomo, ci siano quei malefici frutticini a pallina marcescenti. Che puzza di merda quando inevitabilmente ne calpesti uno.
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