Oggi sono felice di dare risposta a Sandra che, tramite il form “Chiedilo a Marco”, mi ha posto questa domanda in merito al suo allenamento:
“Gent.mo Marco, sono una patita del fitness e degli sport in genere. Chiedo una precisazione per quanto riguarda il fitness in acqua: dato che non si percepisce la fatica, almeno non quanto fare un’ora di aerobica, può tale disciplina essere considerata uno sport allenante? E può essere considerato valido come preparazione allo sci non agonistico?”
La domanda di Sandra è una di quelle che mi danno più “gusto”, in quanto mi permette di spiegare dei concetti a me cari e ha l’effetto su di me come della benzina sul fuoco!!!
Quindi un sincero grazie a Sandra per avermela posta!!Ogni volta che una persona mi chiede cosa ne penso del Fitness svolto in acqua, comunemente chiamato aquagym, mi si rizzano i capelli e la prima semplice ed ermetica risposta che do è: “viviamo fuori dall’acqua dove le leggi della fisica sono diverse……” La prima risposta non è mai soddisfacente e il mio interlocutore mi guarda spesso con una faccia simile a questa:
Io capisco di essere stato troppo sintetico e allora mi lancio in considerazioni “di più ampio respiro”
L’aquagym può essere una “variante” agli allenamenti in gruppo che si fanno abitualmente fuori dall’acqua come l’aerobica, lo step e i corsi di tonificazione tipo gag, tone up ecc., ma NON può essere assolutamente l’unica attività alla quale dedicarsi.Ti spiego il perchè facendo alcune considerazioni:
CONSIDERAZIONE N°1
La tecnica d’esecuzione corretta è di fondamentale importanza, forse ancora di più rispetto agli esercizi fatti “a secco”. Lo spostamento di qualche grado di una mano cambia letteralmente il carico di lavoro e la stimolazione muscolare che ne consegue trasformando un esercizio per la tonificazione muscolare in un mero “sguazzare” senza nessun significato… Un po’ come accade nel nuoto dove chi è padrone della corretta tecnica “vola” sull’acqua e chi invece non è capace “ravana” come un cagnolino in cerca del suo amato osso….
L’attività di gruppo inoltre non permette di per se grossi livelli di personalizzazione del carico allenante, l’acqua per la sua caratteristica, riduce maggiormente questa possibilità. Ho partecipato ad alcune lezioni di aquagym e di persone che eseguivano correttamente gli esercizi ne ho viste veramente poche……, di istruttori che correggevano i difetti di esecuzione.. ancora meno, in quanto è pressochè impossibile rendersi conto di ciò che succede sotto il livello dell’acqua…
CONSIDERAZIONE N°2
L’allenamento svolto in acqua ha nelle sue pricipali “doti” anche il peggior difetto. L’attività in acqua, prima che venisse “inventata” l’aquagym, veniva utilizzata, al di là del nuoto, nella riabilitazione, in quanto permette ai terapisti di mobilizzare un’articolazione (caviglie, anche, colonna vertebrale ecc) in scarico gravitario. Infatti, il corpo umano in acqua galleggia e quindi il carico sulle articolazioni è quasi nullo….
I fisioterapisti usano questa tecnica per riabilitare i loro paziente ad un ritorno alla vita normale che avverrà fuori dall’acqua, dove sono vigenti le regole della fisica in presenza di forza di gravità… Quindi usano l’acqua in una fase di “transizione”, per poi impegnare il paziente in attività “a secco” ed abbandonare definitivamente l’acqua. Questo perchè in assenza di gravità vengono a meno molteplici aspetti che interagiscono con il nostro corpo..
In sintesi…., il nostro corpo si è evoluto per vincere la forza di gravità e quindi allenarsi in acqua non è la cosa più intelligente che possiamo fare se vogliamo ottenere un corpo forte, efficiente e funzionale alla nostra vita…. I muscoli hanno più o meno forza in quanto servono per muovere le articolazioni nello spazio circostante, opponendosi alla forza di gravità….., quindi cercare di aumentare il proprio tono muscolare in un ambiente dove la forza di gravità viene meno ed “ingegnarsi” su come utilizzare la resistenza dell’acqua per ottenere il medesimo effetto tonificante…. (ma mai nemmeno lontanamente paragonabile a quello che si può ottenere a corpo libero fuori dall’acqua) , mi sembra una grossa e grassa stupidaggine……., soprattutto perchè vengono a meno tutti i meccanismi di feedback propiocettivo utilizzati abitualmente (leggi equilibro, percezione del corpo nello spazio, feedback neuromuscolare ecc…).
CONSIDERAZIONE N°3
Da qualche anno ho notato che ha preso piede la teoria del “TUTTO in acqua”, che consiste nel fare in acqua qualsiasi attività venga proposta “fuori”. Si sono “affacciati alla finestra” l’hydro bike (parente povero dello spinning), l’hydro step (parente povero dello step “a secco”), l’acquarunning (parente povero del walking e del running) oppure l’acquaboxe (parente povera della fit-boxe…).
La cosa “bella” è che vengono proposte anche come “novità”….
… Ribadisco che l’acqua ha delle peculiarità che devono essere utilizzate “a proposito”, una di queste è il fatto di realizzare un “massaggio” naturale indotto dallo scorrimento dell’acqua sul corpo che permette un fisiologico drenaggio dei liquidi in eccesso e aiuta il ritorno venoso.Quindi scarico gravitario e “massaggio” sono gli unici “plus” dell’acqua…… Per quanto riguarda lo scarico gravitario mi sono già espresso e per il “drenaggio” (che è transitorio, il giorno dopo il liquido in eccesso è tornato precisamente come prima…….) lascio a te la considerazione se vale la pena fare in acqua ciò che puoi fare tranquillamente fuori con migliori risultati in termine di tono muscolare, equilibrio, postura ecc..
Fit Boxe in acqua
Hydrobike
Hydrostep
Acquarunning
CONCLUSIONI
Ritengo che in acqua sia intelligente fare (riabilitazione a parte) solo una cosa…… NUOTARE….!!!! Tutto il resto potrebbe essere tranquillamente “defenestrato” dal mondo del Fitness in quanto gli unici vantaggi che si ottengono sono: fare attività “al fresco” d’estate e drenare gli arti inferiori…
Rispondo ora alle domande che mi pone Sandra e dico:
Domanda 1
L’attività in acqua può essere allenante per quanto concerne il condizionamento dell’apparato cardiocircolatorio e per il tono muscolare, ma deve essere congeniato correttamente ed eseguito con perizia. In ogni caso non si possono raggiungere livelli d’intensità paragonabili a quelli ottenuti con i sovraccarichi fuori dall’acqua. E’ normale che tu senta meno fatica….
Domanda 2
L’attività in acqua NON PUO’ ASSOLUTAMENTE essere utilizzata come attività pre-sciistica, venendo a meno tutti i meccanismi di biofeedback classici dello sci… D’altronde ci sarà un motivo se il mare e la montagna sono “agli antipodi”…
(battutaccia, ma rende il concetto…).Per oggi è tutto! Se vuoi approfondire l’argomento non esitare a lasciare un commento e…, se hai un profilo Facebook, e ti piace il lavoro che sto facendo con il mio blog…, clicca su “mi piace” sull’apposito tasto (lungo la fila di cose che trovi sulla sinistra..
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P.s.: Se ancora non fai niente per curare il tuo corpo e non hai tempo di farlo……, devi leggere assolutamente questa mia lettera!!