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Allenamento per il Triathlon 111 di Montecarlo: programma ciclismo

Creato il 12 luglio 2010 da Marco Caggiati

Caggiati Marco triathlon lerici

Come sai mi sono recentemente iscritto al Triathlon “Tristar 111 di Montecarlo” che si terrà il 5 settembre 2010.

Fino ad ora mi ero allenato per partecipare esclusivamente a Triathlon su distanza sprint (750 m a nuoto, 25 km in bici e 5 km di corsa) e con relativa facilità sono sempre riuscito a preparami sufficientemente allenandomi solo 3 volte alla settimana di media e dedicando 1 giornata ad ogni disciplina.

Data la particolarità della competizione di Monaco (1 km a nuoto, 100 km in bici e 10 km di corsa), ho dovuto cambiare completamente i miei programmi d’allenamento in quanto assolutamente insufficienti per finire dignitosamente la gara.

La mia condizione atletica nel ciclismo non è decisamente all’altezza dell’impegno agonistico che mi aspetta (attualmente ho poco più di 640 km nelle gambe…) e ogni volta che smonto dalla bicicletta dopo allenamenti di soli 60 km…, mi “dico” sempre: “cavoli adesso mi toccherebbe fare ulteriori 40 km in bici e poi altri 10 a piedi…….”.

Per fortuna mancano ancora 2 mesi all’evento e i mesi estivi (e le vacanze dei miei clienti….) mi permettono di avere più tempo per allenarmi! Quindi in questi due mesi mi allenerò tutti i giorni dedicando almeno 3/4 allenamenti al ciclismo, 2/3 alla corsa e 1 solo allenamento al nuoto (solo per evitare di affogare………

:-)
, d’altronde la distanza è talmente breve che è inutile dedicargli troppo tempo a discapito della bicicletta, disciplina dove si “giocherà la gara”).

I miei programmi prevedono un volume di lavoro di circa 200/250 km settimanali in bici, e circa 30 km a piedi.

A proposito di allenamento in bici, voglio raccontarti un simpatico ed utile aneddoto. Ieri sono partito presto (6:30) per evitare il “caldone” e non togliere tempo alla famiglia ancora “dormiente”. Il programma prevedeva l’ascesa al castello di Matilde di Canossa (RE) e ritorno per un totale di 60 Km che avrei dovuto percorrere in circa 2 ore e 10 minuti. Sarei dovuto andare e tornare…, giusto giusto per gustarmi l’abbraccio di mia figlia Giada di 2 anni e mezzo che, al suo risveglio, mi corre incontro dicendomi “ciao babboneeeee”!!

:-)

Tutto secondo programma fino all’inizio della discesa dove, mio malgrado, buco la ruota posteriore….. Scatta subito un “mannaggia-mannaggia” anche perchè, durante l’allenamento di venerdì, avevo bucato la ruota anteriore a causa di una buca piccola, ma profonda.. Sabato non ho avuto tempo di comprare una camera d’aria nuova quindi ho provveduto a “toppare” quella bucata venerdì…, convincendo me stesso che “bucare due volte di fila sarebbe stata una bella sfiga…..

:-)
“.

Accosto, mi metto sotto una pianta, mi godo per un attimo il panorama stupendo e poi mi metto, con calma, a smontare ruota e copertone, fisso fiducioso la mia toppa e sostituisco la camera d’aria bucata con quella “toppata”. Rimonto tutto e gonfio la ruota…, tutto ok…… per 10 secondi, dopo i quali le mie orecchie odono un rumore che un ciclista non vorrebbe mai sentire……., un rumore sibilante (ppssssssssss) rompe il silenzio della valle…. Scatta un Dohhhh alla Homer Simpson!!!!

:-)
. La mia toppa non ha resistito alla pressione dell’aria……..

A quel punto, dato che non avevo più camere d’aria a mia disposizione, le alternative erano 3:

  1. chiamare mia moglie e farmi venire a prendere………
  2. fare l’autostòp
  3. fermare il primo ciclista e farmi prestare una camera d’aria nuova

La prima soluzione volevo evitarla in quanto mi immaginavo già gli improperi di mia moglie che doveva svegliare e caricare le nostre filgie di 2,5 anni e 2 mesi…., per venirmi a prendere….

:-)
.

Ho provato con l’autostòp…, o meglio con il trattorestòp, ma mi è andata male perchè il contadino non voleva assumersi la responsabilità di caricare qualcuno sul trattore….. Bah…, penso che “una volta” non sarebbe successo….. Nella mia visone della vita non esiste chiedere un passaggio, cascare dal trattore perchè evidentemente non sono stato in grado di aggrapparmi decentemente…, e poi denunciare il benefattore…… Viviamo in un brutto mondo…..

:-)

Opto per la 3^ soluzione e inizio a fermare chiunque si avvicini con una bici da corsa. Al primo tentativo succede ciò che solo nelle barzellette può accadere. Mi viene prestata  una camera d’aria nuova, la monto e mi rendo conto immediatamente che anche quella era forata……. Scatta un secco “vaffa……” Non perdo il sorriso e nemmeno la volontà di tornare a casa, saluto i primi soccorritori e mi incammino (casa dista circa 30km….), sconsolato, verso la prima abitazione per telefonare a mia moglie (provo prima con il cellulare, ma in quel punto non c’era campo…).

Nel frattempo incontro un nutrito gruppo di ciclisti, mi butto in mezzo alla strada, e trovo un altro donatore… Questa volta tutto ok, monto, gonfio e dopo 1 ora e 30 di stop mi lancio verso casa….. Arrivo dopo 3 ore e 30 dalla partenza.

MORALE DELLA “FAVOLA”

  1. Mai toppare una camera d’aria, conviene comprarne sempre una nuova appena possibile…
  2. Non fermare mai un contadino sul trattore.., sono diffidenti e paurosi……….. :-)
  3. Se fai un giro “lungo” in solitaria, portati sempre 2 camere d’aria di scorta
  4. La fatica rende più “umane” le persone.  Compagni ciclisti e di fatica mi hanno regalato supporto, camere d’aria e sorrisi! 

P.s.: Purtroppo ho perso il risveglio di mia figlia.., che mi ha regalato ugualmente un bacetto….

:-)
rendendo la giornata stupenda!
:-)

Ciao al prossimo articolo!!!

;-)


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