Sapete cosa succede quando si è curiosi?
Che si scoprono spesso piccole grandi storie che meritano di essere raccontate. Come quella di oggi che sa di post-it colorati e creatività, di mappa emozionale e pedalate col naso all’insù per ammirare balconi fioriti. Mi ci sono imbattuta cercando informazioni su SwapMap, l’evento-baratto di libri e guide di viaggio che si terrà sabato a Fa’ la cosa giusta, che vi ho raccontato qui.
Ho scoperto infatti che ad organizzare SwapMap è una startup che si chiama Wonder Way, e di cui vi voglio parlare per un paio di motivi. Innanzitutto, è un’iniziativa giovane che si dedica a quel “turismo urbano” che mi piace perchè valorizza perle nascoste delle nostre città. E poi perchè la città in questione è Milano, che di perle nascoste (anche a chi ci vive) ne ha, e sono felice che, come me, ci siano sempre più persone desiderose di valorizzarle. E forse non è un caso che iniziative come questa nascano proprio a Milano, dove sembra si senta più che altrove il bisogno di raccontarla (specie nell’anno degli eventi di Expo 2015)
Ecco quindi che non ho perso l’occasione di intervistare Giulia Capodieci, founder di Wonder Way. Che ci racconta del loro lavoro. Intanto li trovate sul sito e sui social come Facebook e Twitter
Ci spieghi nel dettaglio cos’è Wonder Way e qual è il vostro obiettivo?
“Wonder Way è un progetto in cerca di un modo diverso di riscoprire e vivere la città di Milano. Divertendoci a creare un elenco di luoghi insoliti da visitare scritti su coloratissimi post-it, ci siamo resi conto che Milano ha davvero tantissimo da ammirare. Come spesso succede, purtroppo, chi ci abita è anche l’ultima persona a esplorare la propria città ed è proprio a loro che vogliamo rivolgerci. Wonder Way più che un itinerario turistico vuole essere un allenamento alla meraviglia. Vogliamo trasmettere ai “wonder esploratori” che partecipano alle nostre iniziative un modo di vivere la città uscendo dalle rotte quotidiane, divertendosi a cambiare strada, ad alzare lo sguardo e perdersi nei ricchi dettagli che ci osservano dall’alto dei palazzi.
“La città cambia secondo gli occhi di chi la guarda” diceva Calvino e noi ci ispiriamo proprio a questa frase per scovare tutte le diverse Milano e condividerle”.
Chi c’è “dietro” Wonder Way? Presentatevi!
“Siamo partite in due, la sottoscritta Giulia Capodieci e Sara Atelier, ma oggi al gruppo si sono aggiunti Marta Mercadante, Cristina Maccarrone, Laura D’Incà, Maurizio Verdone, Davide Rinaldi e Salvatore Sisca. Abbiamo anche una fantastica illustratrice, Maria Giulia Colace, che da subito ha dato forma alle nostre idee creando Wondie, il personaggio che guida le nostre esplorazioni. Milanesi e non, con in comune la passione per bicicletta e cultura, veniamo tutti da mondi diversi, chi si occupa di comunicazione, chi di eventi o fotografia ma nel progetto abbiamo trovato un filo rosso che guidi le nostre curiosità personali allargandole all’intera città”.
Leggo sul vostro sito che l’idea è quella di ricreare una mappa “emozionale” di Milano. In che senso? Con quali azioni concrete?
“Ci piace pensare che attraverso le nostre esplorazioni, e la successiva condivisione degli itinerari sul nostro sito, si vada a creare una mappa che si sovrapponga alla divisione un pò asettica delle “zone”. Ci muoviamo nella direzione di recuperare la tradizionale dimensione del quartiere e d’individuare quei particolari luoghi che destano un senso di meraviglia.
Al momento le azioni concrete riguardano gli eventi che organizziamo, dalle biciclettate e passeggiate alla scoperta di Milano alle proiezioni di film d’essai o eventi tematici, ma stiamo sondando il terreno in una direzione più digital (che al momento non sveliamo!)”
Quali sono i vostri prossimi progetti?
“Prossimamente abbiamo in programma, il 28 marzo, una passeggiata a piedi che parte dal quartiere Isola per arrivare tra i vicoli di Brera. Mentre l’11 aprile risaliamo in sella alle nostre fedeli biciclette per una pedalata con lo sguardo verso l’alto per ammirare i più bei balconi fioriti della città.
Stiamo anche lavorando per avviare delle collaborazioni con altri progetti legati al territorio e alla scoperta di luoghi insoliti in vista di itinerari fuori porta”.
Per concludere: gli ingredienti di una Milano “wonder”, quali sono i tre da non perdere?
“Sguardo aperto, piedi infaticabili e tanta curiosità.
Il nostro manifesto del perfetto wonder esploratore recita: Be Wonder = costruire nuove connessioni, cambiare il proprio tragitto quotidiano, muoversi con curiosità, rivolgere lo sguardo a nuove cose, vivere la città in bici, andare in cerca di avventure, oltrepassare i confini, condividere i punti di vista, essere green”.