By Maria Grazia Piemontese · 4 marzo 2013 ·
Avete notato che da qualche giorno alle 17 c’è ancora luce, e che i parchi cittadini sono un po’ più popolati del solito? Ebbene sì, siamo solo all’inizio di marzo e già le temperature sono più alte e le giornate sensibilmente più lunghe: è il preludio alla primavera e, per milioni di italiani, inizia l’incubo delle allergie ai pollini.
Da cosa nasce l’allergia ai pollini? Con l’arrivo della primavera l’aria si riempie di pollini e solo alcuni di loro, però, provocano reazioni allergiche:
- i pollini che hanno componenti capaci di stimolare il sistema immunitario di chi è predisposto a produrre anticorpi IgE;
- i pollini delle piante anemofile, cioè che necessitano del vento per impollinare i fiori di piante anche molto distanti;
- i pollini piccoli, leggeri e presenti in grandi quantità nell’aria.
La stagione dei pollini comincia a marzo e termina a settembre, anche se le nostre temperature miti e i cambiamenti climatici facilitano la presenza dei pollini nell’aria anche nei mesi invernali e autunnali, come gennaio e ottobre. Insomma: chi ha problemi di allergie non conosce tregua.
Allergie e pollini di marzo. Se in questi giorni avete cominciato a combattere contro starnuti, occhi lacrimanti e prurito, molto probabilmente siete vittime della fioritura di specifiche tipologie di piante:
- le ulmacee, di cui l’olmo è il massimo esponente: diffuse soprattutto nel Centro-Nord, le ulmacee raggiungono il periodo di massima fioritura a marzo;
- le corylaceae: comprendono carpini, carpini neri e noccioli, piante presenti nella Pianura Padana, e che tra gennaio e aprile rappresentano l’incubo maggiore per chi soffre di allergie ai pollini;
- le betulaceae, ossia ontani e betulle: raggiungono il picco di fioritura a marzo, e si trovano soprattutto al Centro-Nord;
- le salicaceae delle zone lacustri: hanno la massima fioritura tra marzo e maggio, ma il loro polline per fortuna è poco reattivo;
- le aceracee: comprendono l’acero campestre e l’acero di monte, entrambi presenti in collina e nelle aree appenniniche e fioriscono in primavera avanzata, mentre l’acero americano, che adorna molti viali e parchi cittadini, fiorisce a marzo e i suoi pollini sono molto reattivi;
- le cupressaceae di cui fanno parte ginepri, cipressi e tassi: si trovano in tutta Italia e i loro pollini scatenano allergie anche molto violente.
Con marzo comincia la primavera, una stagione difficile per milioni di italiani che soffrono di allergia ai pollini e che hanno solo due soluzioni: seguire la terapia medica indicata da un allergologo, e sperare nella pioggia che abbassa la concentrazione dei pollini dell’aria. Un’alternativa, quest’ultima, scongiurata da chi le allergie ai pollini non sa neanche cosa siano.
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