Allerta in Italia per arsenico in additivi alimentari e aromi

Creato il 10 luglio 2014 da Yellowflate @yellowflate

L’Italia ha attivato, oggi 10 luglio 2014, il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n°  2014.0946) avvisando le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la presenza di arsenico presente in citrato di sodio usato come additivo alimentare e aromi prodotto in Cina e commercializzato in Italia. Il citrato di sodio (o citrato di trisodio) è il sale di sodio dell’acido citrico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore. Come tutti i sali di un acido debole, il citrato di sodio è molto utilizzato in soluzioni tampone per regolare l’acidità stabilizzando il pH. 

Il citrato di sodio è usato come additivo alimentare, col numero E331, sia per dare il gusto acidulo che come conservante. È frequente il suo utilizzo in bevande gassate e in energy drink. È utilizzato per controllare l’acidità in dessert gelatinosi e può essere presente nei mini-contenitori di latte da aggiungere ai caffè. Come antiacido è presente in preparazioni da sciogliere in acqua, come l’Alka-Seltzer. È usato in laboratorio, in soluzione al 4%, come anticoagulante, e per la conservazione delle sacche di sangue in quanto, come l’EDTA, sequestra gli ioni calcio. In medicina trova impiego come antiacido, grazie all’azione dello ione citrato il quale, derivando dall’acido debole acido citrico, bilancia il basso pH gastrico. A dosi elevate è altresì un blando purgante. Non è la prima volta, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che viene segnalata la presenza di questo pericoloso elemento chimico in eccesso in prodotti che sono utilizzati come alimento e quindi dannosi per la salute. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l’attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Resta però alle autorità nazionali ed europee attivarsi immediatamente per prevenire e per bloccare sul mercato i prodotti a rischio come nel caso di specie e solo accurati controlli ed analisi concederne la reimmissione in commercio.

Lecce, 10 luglio 2014    

                                                                                                                                                                                             Giovanni D’AGATA


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