Io adoro soffermarmi sulle installazioni. Credo che gli allestimenti più o meno artistici raccontino lo spirito di una fiera forse prima ancora che la fiera stessa. Quest’anno per esempio i “regoli” erano verdi!
A parte gli scherzi, la parte più interessante degli allestimenti era decisamente quella esterna.
Il tema guida era la grafica, tant’è vero che Giorgio Camuffo ha operato una selezione di 14 grafici internazionali che raccontassero questo Pitti Immagine: una vera e propria installazione di arte contemporanea a cielo aperto, “It’s graphics now!”. Il tema non è necessariamente la moda, ma il mondo, l’uomo, uno sguardo ampio e aperto all’attualità e ai modi di sentire.
I totem illuminavano il buio come riflettori, con uno stile rètro da film noir. Molto suggestivo!
Visto in giro: divertente l’idea di K-art di personalizzare le shopper facendole dipingere en plen air da giovani artisti!
Quest’anno non c’era grande ressa fuori dallo stand di Desigual, o per lo meno la gente era meno festosa del solito. Nessuno ballava, per esempio. E non c’erano i soliti sgomitamenti per ricevere una fettina d’arancia annegata nel vino. Sottotono.