"Quando il tempo si muove più adagio, un profumo attraversa lo spazio vuoto. Quando il profumo aumenta d'intensità si avvicina il tempo zero. Il tempo zero è la via che congiunge i due mondi." H.N.
Hidetoshi Nagasawa. Sala Enel.
Inserita in diversi ambienti del MACRO, la mostra "Ombra verde" – curata da Bruno Corà e da Aldo Iori, per celebrare la lunga carriera dell'artista architetto giapponese Hidetoshi Nagasawa -permette allo spettatore di muoversi all'interno del museo e di uscire fuori dagli spazi propriamente espositivi, per assaporare lentamente le sue opere, riconoscibili tra le altre, per alcuni elementi quali: materiali e colori.Hidetoshi Nagasawa. Aquila. © 2013 Fiorella Bonifacio. Tutti i diritti riservati.
Nella hall, pendente dalla copertura vetrata, l'"Aquila", opera leggera e quasi impercettibile, visibile alzando lo sguardo, costringe l'occhio dello spettatore all'attenzione per la sua messa a fuoco, trovandosi nella stessa traiettoria delle travi reticolari in acciaio che sorreggono le lastre di vetro e con cui si mimetizza.Hidetoshi Nagasawa. Selinunte – Dormiveglia. (2009) © 2013 Fiorella Bonifacio. Tutti i diritti riservati.
Accanto all'auditorium rosso fuoco, il foyer ospita "Selinunte - Dormiveglia", in cui si percepisce, per il nome stesso, più che nelle altre opere, la forte evocazione per l'arte greca da cui l'artista è fortemente influenzato.Hidetoshi Nagasawa. Epicarmo. (2012)
Le altre cinque opere esposte interagiscono tra loro all'interno della bianca Sala Enel."Ombra verde", "Yugao-Jole", "Tate No Me", "Epicarmo" e "Iride" insieme alle due precedenti, sono tra le più rappresentative degli sviluppi più recenti del suo lavoro.Gli anni Ottanta segnano un cambiamento nel percorso artistico dell'artista. Architettura e arte si miscelano e le sue opere cambiano di scala, concretizzandosi in ambienti immersivi, capaci di sfidare le leggi della fisica e la forza di gravità.Costantemente compresenti i due poli, Oriente e Occidente, partecipano alla definizione delle forme in un'esattezza dovuta all'equilibrio tra le parti.Forma, materiali, equilibrio sono le tre parole chiave della mostra. Le prime due interagiscono per raggiungere il terzo. Materiali edili leggeri ed esili, sostengono quelli molto pesanti. Le dimensioni delle opere dialogano armoniosamente con la monumentalità della Sala Enel.Hidetoshi Nagasawa. Ombra verde. (2000)
Marmo, legno, acciaio, ottone, alluminio, ceramica, acqua sono materiali che interagiscono tra loro per raggiungere equilibrio e leggerezza. Così Epicarmo, cubica nella forma è composta da un parallelepipedo di 500 kg sorretto ai vertici da 200 sottilissime barre d'acciaio. Ombra verde, da cui prende il nome la mostra, è un equilibrio dato dall'incastro di alcune barre in ottone spesse e lunghe, su ci giace un contenitore di ceramica con dell'acqua. La scultura deve vivere nell'aria e non rimanere limitata nello spazio.Hidetoshi Nagasawa. Yugao-Jole. (2005 – 2013).
Lo spettatore che visita questa mostra si trova di fronte ad un'arte spirituale.La sensazione di piccolezza fisica, davanti alla maestosità delle stesse, induce ad osservarle da una certa distanza, quasi per non rompere quell'equilibrio, spesso labile, tanto ricercato dall'artista.Le opere non sono accompagnate da pannelli descrittivi. La gentilissima Amel, in Sala Enel, le racconta. Il silenzio delle parole non scritte è esso stesso in equilibrio e dona all'intera esposizione il suo "fantomatico mistero."MACROVia Nizza, 138 - RomaDal 23 aprile – 08 settembre 2013Da martedì a domenica dalle 11.00 alle 19.00Sabato dalle 11.00 alle 22.00
www.museomacro.orgFiorella Bonifacio
Se l'articolo ti è piaciuto, iscriviti ai feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del magazine, oppure diventa fan della nostra pagina facebook e seguici su twitter. Se hai la passione per la fotografia non perderti il nostro gruppo su flickr e seguici su instagram.