Nell’isola di Guam colpita da una epidemia di Sclerosi Laterale Amiotrofica (caratterizzata da disturbi motori e neurologici) furono trovate elevate concentrazioni di Alluminio nell’acqua potabile.
Ma quale prione! Vaccini, alluminio e Mucca Pazza
La Bufala pazza: prioni, psicosi, mass media
Tra tutti gli elementi l’alluminio è il terzo più diffuso sulla Terra non svolgendo, però, alcuna funzione vitale per l’Uomo. In natura non si trova allo stato libero ma solo sotto forma di composti soprattutto nel minerale bauxite.
L’alluminio penetra in maniera insidiosa nel nostro corpo attraverso i cibi, l’acqua, l’inquinamento e si deposita all’interno di organi e tessuti (soprattutto cervello, ossa e reni) dove esplica la sua azione dannosa.
Le fonti di contaminazione più importanti sono: utilizzo di stoviglie in alluminio, bevande contenute in lattine di alluminio, latte e succhi di frutta conservati in tetrapack rivestiti in alluminio, caffè, biscotti e tavolette di cioccolato conservati in alluminio, cibi in contenitori di alluminio (tonno, legumi, conserva di pomodoro), additivi alimentari, sbiancanti per farine, pianta del thè, antiacidi, blister per farmaci, prodotti per l’igiene e la cosmesi come deodoranti, rossetti, fard, alcuni tubetti di dentifricio.
E’ stato calcolato che un individuo ingerisca in un giorno circa 20 mg di alluminio attraverso gli alimenti (cibo e acqua), mentre farmaci in libera vendita di utilizzo frequente come acido acetilsalicilico (aspirina) e antiacidi contengono grandi quantità di alluminio. L’aspirina contiene idrossido e glicinato di alluminio come eccipienti mentre gli antiacidi contengono idrossido e ossido di alluminio. Due compresse di antiacido possono contenere fino a 500 mg di alluminio.
L’alluminio viene inoltre utilizzato come eccipiente in numerosi vaccini, la quantità di alluminio iniettata con una singola dose di vaccino può arrivare anche a circa 250 volte quella di riferimento. Dovendo poi sottoporre i bambini ai richiami vaccinali, queste dosi vengono somministrate più volte con rischio di gravi effetti indesiderati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto i metalli tossici come concausa nel 60-70% di tutte le malattie mortali nei paesi industrializzati!
La tossicità dell’alluminio a livello cerebrale è nota fin dal secolo scorso e la ricerca scientifica ha dimostrato la costante presenza di valori elevati in patologie quali Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sclerosi Multipla, Demenza.
I neuroni cerebrali dei pazienti affetti da Parkinson e morbo di Lou Gehrig possono contenere fino a 30 volte le normali concentrazioni di Alluminio.
Giuste quantità di Calcio e Magnesio sembrano ridurre l’assorbimento di alluminio da parte dell’apparato digerente, mentre bassi livelli di Vitamina B 12 e Acido Folico possono determinare un incremento dell’aminoacido Omocisteina in grado di danneggiare le cellule nervose.
Già nel 1958 il medico inglese Tomlinson scrisse un testo intitolato “ Aluminium utensilis and diseases” con cui metteva in allarme la comunità scientifica dai possibili rischi legati all’intossicazione da Alluminio in campo alimentare.
La tossicità dell’alluminio a livello cerebrale (neurotossicità) è dovuta alla sua capacità di danneggiare e quindi attraversare la barriera ematoencefalica (che protegge il cervello impedendo il passaggio di sostanze potenzialmente tossiche) con deposizione di alluminio in varie zone dell’encefalo.
L’alluminio esercita il danno interferendo con la sintesi e la liberazione dei neurotrasmettitori cerebrali come dopamina, acetilcolina, colina con comparsa di sintomi quali: disturbi dell’articolazione della parola, disorientamento, variazioni di personalità, epilessia, allucinazioni visive e uditive, problemi di memoria e di apprendimento.
Interferendo inoltre con il rilascio di alcuni neurotrasmettitori deputati al movimento, l’intossicazione da alluminio può provocare sintomi quali mancanza di coordinazione motoria, vertigini, tremori.
La somministrazione sperimentale di piccole dosi di alluminio in animali da esperimento provoca nelle cellule cerebrali lo stesso tipo di degenerazione presente nell’ Alzheimer, patologia caratterizzata da demenza, disorientamento e depressione.
Sembra che l’assunzione di Calcio e magnesio contrasti l’assorbimento dell’alluminio, mentre la carenza di ferro ne favorisca l’assorbimento, poiché ferro e alluminio condividono gli stessi sistemi di trasporto.
La sintomatologia da intossicazione varia chiaramente da paziente a paziente ed è in rapporto al tipo di esposizione e soprattutto alla capacità detossificante del singolo individuo.
L’alluminio interferisce inoltre con la funzione di numerosi neurotrasmettitori provocando deficit di memoria e intellettivi come dimostrato da uno studio svolto su saldatori di alluminio in un cantiere navale.
L’alluminio ha inoltre un’azione antagonista al Calcio limitandone l’assorbimento e favorendo processi di fragilità ossea. Anche a livello dell’apparato digerente l’alluminio può dare svariati sintomi quali:
- ulcere ricorrenti alla mucosa della guancia e labbra;
- spasmi esofagei;
- ulcere gastriche e duodenali;
- appendicite;
- alterazioni funzionali a livello dell’intestino crasso con alternanza di diarrea e stipsi;
- colite ulcerosa;
- emorroidi e prurito in zona anale.
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet riporta un aumento del 50% del rischio di ammalarsi di Alzheimer per le popolazioni che vivono in aree con alte concentrazioni di Alluminio nelle acque.
Nell’isola di Guam colpita da una epidemia di Sclerosi Laterale Amiotrofica (caratterizzata da disturbi motori e neurologici) furono trovate elevate concentrazioni di Alluminio nell’acqua potabile.
L’alluminio può attraversare la barriera placentare e inoltre contaminare il latte artificiale provocando ritardo mentale e difficoltà di apprendimento nei bambini.Questo articolo è stato scritto il 9 novembre, 2010 da brunohttp://www.amicibruno.it/public/?p=1321Altre informazioni: http://www.matteodallosso.org/?page_id=128http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/01/alluminio-il-comune-coadiuvante-dei.html