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Alluvione in Sardegna, quando perseverare è diabolico

Creato il 19 novembre 2013 da Michelepinassi @michele_pinassi
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Inizio subito con il dire che sono pienamente solidale con gli amici sardi, che si sono visti piombare addosso una catastrofe di proporzioni bibliche, amplificata da una gestione dissennata del territorio, irrispettosa dei vincoli idrogeologici e della normale conformazione del terreno: la Sardegna, complice la sua bellezza naturale, è riserva di caccia per i ricchi imprenditori e politici italiani e stranieri, oltre che di palazzinari senza scrupoli ed amministrazioni colluse.

Tanto a pagare, come al solito, sono sempre i soliti. E noi italiani non impariamo mai.

Non impariamo, ad esempio, che se nessuno in passato ha costruito in valle…forse un motivo c’era !

Non impariamo che i letti dei fiumi vanno rispettati e vanno previste opportune casse di espansione, per prevenire eventuali esondazioni.

Non impariamo che fiumi e torrenti devono essere adeguatamente puliti e mantenuti, altrimenti il problema si amplifica perché rami e sterpaglie ostruiscono le normali vie di scorrimento delle acque.

Non impariamo che tra mille entità che dovrebbero fare la manutenzione dei costi d’acqua (provincia, enti di bonifica…), alla fine non c’è mai nessun responsabile…

Non impariamo che questa classe politica è la prima responsabile di questi disastri, provocati dall’incuria, dalla spregiudicatezza, dalla fame di denaro e potere.

Non impariamo che quelle persone alla tv, disperate, che hanno perso tutto, non scompaiono spegnendo quella “scatola infame”. E quello che oggi succede a loro, domani può succedere anche a noi.

Non impariamo dai nostri errori: la natura ci dimostra, ogni volta, quanto siamo piccoli ed insignificanti. Smettiamo di sfidarla, perché perseverare è diabolico.

Ah, anche io non donerò 2 euro via SMS. Il perché lo trovate qui.


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