Potrebbe dirsi razzismo della stampa nazionale. Una vergogna nazionale, forse, è la definizione che più si avvicina a quello che abbiamo visto. Anzi che non abbiamo visto. I Tg nazionali, anche quelli che dovrebbero garantire il servizio pubblico, hanno ridimensionato il dramma che si è consumato in provincia di Messina relegando (nella migliore delle ipotesi) la notizia in secondo piano. Dovremmo trattare allo stesso modo chi dice che siamo tutti figli di una stessa patria.
Due tragedie si stanno consumando in questi giorni in Sicilia nel totale disinteresse nazionale. Il Sud fa notizia solo per fatti di mafia e corruzione, siamo “minoritari” e “discriminati” anche sotto quest’aspetto. Della Sicilia e più in generale del Sud Italia ci si ricorda sempre e solo in tempi di campagna elettorale. Forse aveva proprio ragione Massimo Troisi quando disse :”Io ho capito perc…hè a noi ci hanno sempre chiamato Mezzogiorno d’Italia, per essere sicuri che a qualunque ora scendessero al Sud, si trovassero sempre in orario per mangiarci sopra”. L’Italia non ci vuole riconoscere equal diritti rispetto al Nord, siamo “minoritari” e forse molti meridionali questa condizione l’hanno anche accettata avvallando certi meccanismi di preclusione. E arrivato il momento di cambiare rotta, noi che il mare lo conosciamo bene non possiamo accettare di annegare o peggio ancora di farci ammazzare. Riscattiamoci, mai più un Sud “minore” ma un Sud “alla pari” con pari opportunità.
“Ma perchè il Sud non riesce a far intendere altrettanto la sua voce? Intanto è “minore”, e non si presta orecchio ai perdenti” (Pino Aprile, Terroni).