
Non bastava l'ebola dei tragici mesi passati e le morti a catena a causa del falcidiante virus. In queste ore la Sierra Leone e la sua capitale vivono l'ennesima emergenza .
Sul Paese africano si è abbattuto uno dei più violenti alluvioni degli ultimi anni.
Il ministro della Sanità locale, impotente e con gli scarsi mezzi a disposizione per fronteggiare l'emergenza, ha subito messo in guardia le popolazioni contro l'aumento del rischio di malattie legate all'acqua come il colera e ha promesso di fornire cure gratuite per quanto possibile.
Tanto il Governo quanto le Ong presenti in loco continuano a fornire sostegno come possono alle genti,rinforzando sopratutto le misure anti-ebola.
Resta grave che, secondo fonti attendibili, almeno novemila persone sono attualmente senza un riparo per trascorrere la notte e tremila hanno trovato una sistemazione precaria in uno stadio del centro di Freetown, la capitale della Sierra Leone, dove sono concentrati gli aiuti.
C'è da aggiungere che la furia delle acque ha devastato completamente l'ospedale Connaught, il più grande della città.
C'è da augurarsi che la "macchina" della solidarietà si metta presto in moto per non rendere ancora più incresciosa una realtà già difficile di per sé.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
