"Le autorità si sono portate stamani sui luoghi maggiormente colpiti dal nubifragio della notte scorsa. In molti casi l'acqua raggiunge i primi piani. Le strade sono trasformate in torrenti. Sfilano sulle acque, dinanzi ai nostri occhi, bestiame, mobili, cose che appartenevano agli uomini cupi che incontriamo passando. Sono stati subito istituiti i posti di soccorso e ad Avenza, ove il fiume Carrione è straripato inondando tutta la vasta zona che si stende dalla centrale fino a Marina di Massa, raggiungendo l'acqua oltre due metri di altezza, le centinaia di famiglie che sono rimaste senza casa stanno a gruppi davanti ai posti di soccorso [...] La Stampa, 28 ottobre 1949
In un approfondito articolo sul Corriere della Sera Marco Imarisio stamani indaga sulle cause delle esondazioni e sottolinea tra l'altro le responsabilità dell'industria del marmo (e di un'intera comunità che gravita intorno ad essa): le cave inquinano i corsi d'acqua riversando nelle sorgenti e depositando nei letti dei fiumi le polveri dell'estrazione e della lavorazione del marmo ( qui la denuncia di Legambiente).
L'archivio Luce conserva non solo le immagini di esondazioni del passato che si ripetono (e dal 1949 al 2014 poco è cambiato) ma i terribili sventramenti delle Alpi Apuane fatte esplodere da quintali di mine.
Nel servizio del cinegiornale Mondo Libero del 1956 " Trecentomila tonnellate di marmo " un fiume in piena precipita nel canal Grande: è il fiume delle polveri provocate dalla "spettacolare varata di marmo" .