Il giorno in cui Barack Obama tenne il suo primo discorso il nobile quotidiano preferì impegnare la prima pagina per riportare la notizia che ci vide protagonisti. Ben 5 anni prima che Almanaccum fosse pubblicato on line, il "Aestretzllyionjk BlogFestiva", tenuto a Kielce nella ridente Polonia di Lech Aleksander Kaczyński, ci decretò vincitori assoluti con 48 milioni di voti a favoree 12 a sfavore.
Dal quel momento in poi per Almanaccum è stato tutto in ascesa,problemi finanziari, problemi con gli editori, problemi con gli psicoterapeuti e problemi con Fastweb, ma l'impegno e l'amore per "l'editoria che non esiste" del nostro caro direttore (sin dalla sua militanza estetico-politica all'università di Punta Raisi, detto "Canedimannara"), dell'immenso Arcadio Zauberflote, di una spia bielo-russa, dei nostri collaboratori nani, di Valerio de Sazannes, della reincarnazione di Jurij Gagarin che cura la grafica e di pochi altri, ci hanno portato fino alla deprecabile ma dignitosa situazione del momento.