Joaquin Almunia è un uomo paziente. E di pazienza ne ha bisogno molta perché, vista dall'undicesimo piano di Palazzo Berlaymont dove questo socialista spagnolo dirige l'autorità europea alla concorrenza, l'Italia è una specie di deserto dei tartari da cui arrivano notizie vaghe e contraddittorie, ma in cui non succede mai nulla di concreto. E così, in attesa che si risolvano le "drammatiche emergenze" italiane, da Alitalia al Monte dei Paschi, Almunia non può far altro che aspettare.
"Il caso aperto da più lungo tempo è quello dell'asta per l'assegnazione delle frequenze televisive - puntualizza Almunia in un'intervista al quotidiano La Repubblica -. La procedura era stata aperta addirittura dal mio predecessore, Neelie Kroes, nella Commissione precedente quando l'Italia era governata da Berlusconi. Parliamo del 2009. Da allora noi abbiamo fissato una serie di principi che l'asta per l'assegnazione delle frequenze tv deve rispettare e aspettiamo di analizzare le regole definitive. Ma queste regole cambiano in continuazione. Ogni governo ci mette mano e si ricomincia da capo. Capisco che ci sono enormi interessi in gioco, ma ormai aspettiamo da più di quattro anni. E non possiamo fare nulla per accelerare i tempi: non possiamo fare noi le aste al posto delle autorità italiane".
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Almunia: "Frequenze televisive, l'Italia non può più perdere tempo"
Creato il 01 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaianoPotrebbero interessarti anche :
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